Hanno contribuito maggiormente all'inflazione annua i rincari dei servizi nei ristoranti e negli alberghi, con il 6,1 percento, seguiti dagli aumenti dei prezzi delle bevande alcoliche e del tabacco, beni e servizi vari, ricreazione e cultura. Molto più contenuti invece i rincari registrati dal gruppo comprendente prodotti alimentari e bevande analcoliche. D'altro canto, l'inflazione annua nel mese di luglio è stata mitigata da prodotti e servizi nei comparti edilizia abitativa, rete idrica, elettricità, gas e altri combustibili, oltre a prezzi più contenuti per abbigliamento e calzature. La deflazione su base mensile, meno 0,1 percento, è stata determinata proprio dai prezzi più bassi di abbigliamento e calzature, grazie ai saldi estivi. Una deflazione che sarebbe stata ancora più marcata senza i rincari dei pacchetti vacanze trasporti e assistenza tecnica per autoveicoli.
Aumenta invece l'inflazione nell'Eurozona. A luglio la media si attesta su base annua al 2,6 percento, lo 0,1 percento in più di giugno. Lo dicono i dati preliminari resi noti da Eurostat. Il tasso più alto è stato registrato in Belgio, con il 5,5 percento, poi in Olanda ed Estonia, con il 3,5 e in Croazia, con il 3,4 percento. L'inflazione più bassa invece in Finlandia, con lo 0,6 percento, a seguire Lituania e Lettonia. L'inflazione in Slovenia è la quarta più bassa nell'Eurozona. Per quanto riguarda l'Italia i dati preliminari di luglio danno un'inflazione pari a quella della Slovenia, con una accelerazione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentatati, In calo invece i prezzi del carrello della spesa.
Delio Dessardo