Lo spunto per quest’evento virtuale è il quarantesimo della morte di Josip Broz Tito, avvenuta all’età di 88 anni, il 4 maggio 1980, al Centro clinico universitario di Lubiana. Non è un caso che la mostra sia inaugurata il 9 maggio, la data in cui i Paesi alleati risultati vincitori sul nazifascismo alla fine della Seconda guerra mondiale festeggiano il Giorno della Vittoria. La mostra attinge ai materiali del Museo della stampa che da anni si arricchisce di giornali e riviste acquistate alle aste, di fotografie e altro materiale documentario, che registrano eventi che hanno cambiato il mondo, dall’attentato al presidente John Kennedy all’attacco alle Twin Towers di New York. Numerose le prime pagine che testimoniano lo sbarco sulla Luna. Tra questi reperti, anche le prime pagine di giornali stampati tra Pechino e New York con protagonista il presidente della Jugoslavia, Josip Broz Tito, in un periodo di tempo che va dal 1944 al 1980. I ritratti dello statista di levatura mondiale, somiglianti a quelli degli attori più famosi dell’epoca, sono stati pubblicati sulle prime pagine di riviste famose, come Life, The New York Times Magazine, Time, Paris Match. La maggioranza dei documenti fa però riferimento ai giornali e riviste jugoslave, molte quelle che informano sulla sua morte. Gli organizzatori della mostra hanno preparato anche alcuni eventi collaterali. Sulla pagina Facebook della Vodnikova domačija è disponibile l’intervista al leggendario fotografo Joco Znidaršič del Delo di Lubiana, che è stato anche uno dei fotografi ufficiali di Tito ed ha avuto modo di seguirlo nei suoi numerosi viaggi e missioni nel mondo in qualità di leader del Movimento dei Paesi non allineati. Per quanto si possa dire bene o male di Josip Broz Tito rimane inconfutabile il fatto che ai suoi solenni funerali di stato a Belgrado, l’8 maggio 1980, hanno partecipato 209 delegazioni di 127 Paesi, quattro re, cinque principi, sei presidenti del Parlamento, 31 capi di stato, 22 premier e 47 ministri degli esteri.
Miro Dellore