Dopo i colloqui tra il premier sloveno Janez Janša e il croato Andrej Plenković, e tra i rispettivi Istituti nazionali di salute pubblica, la Slovenia ha deciso di lasciare la Croazia sulla lista verde dei paesi sicuri, nonostante abbia superato la soglia di sicurezza dei 10 casi positivi su 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni. La disponibilità di Zagabria a chiudere le discoteche e gli altri luoghi della movida estiva e la garanzia che verranno addottate nuove misure restrittive per contenere la diffusione del virus, ha detto il portavoce del Governo sloveno per l'emergenza Covid 19 Jelko Kacin, ha indotto la Slovenia a non togliere la Croazia dall'elenco dei paesi sicuri. Siamo convinti, ancora Kacin, che grazie a queste decisioni Zagabria riuscirà a frenare il trend dei contagi che comunque nei prossimi giorni è destinato a crescere leggermente. Il quadro epidemiologico croato verrà costantemente seguito e in caso di nuove impennate prese nuove decisioni.
Kacin raccomanda comunque prudenza a chi si trova in vacanza nelle località di villeggiatura croate, soprattutto invita i giovani a non improvvisare feste private che potrebbero contribuire alla diffusione del coronavirus. Evitate gli assembramenti, mantenete le distanze e indossate le mascherine negli spazi chiusi anche in vacanza, il consiglio di Kacin.
Intanto desta preoccupazione l'aumento dei contagi a livello sloveno, nelle ultime 24 ore sono stati accertati 15 nuovi casi; 7 a Maribor, 7 a Lubiana e due cittadini provenienti dall'estero. Preoccupa soprattutto il nuovo focolaio nella Casa della sanità di Maribor, dove sono risultati positivi 7 medici che lavorano anche presso il Pronto soccorso del Centro clinico. Con ogni probabilità, ha detto il direttore del Centro ospedaliero Vojko Flis, il contagio è stato importato dal Montenegro da uno dei medici risultati positivi che ha partecipato ad un congresso scientifico dedicato proprio al nuovo coronavirus e successivamente avrebbe contagiato i colleghi durante una riunione il 24 giugno. Flis ha ribadito che l'istituto ospedaliero ha già preso tutte le misure necessarie per arginare i contagi. Lanciato anche un appello ai pazienti presenti al pronto soccorso nelle giornate del 26, 28 e 29 giugno che potrebbero essere entrati in contatto con i medici affetti da coronavirus, di monitorare il proprio stato di salute nelle prossime due settimane e in caso di sintomi sospetti di contattare il proprio medico curante. (ld)