Il cammino sloveno verso la normalizzazione ai confini è chiaro. Tutto dipenderà dal quadro epidemiologico che ci sarà nei singoli paesi . Al momento quello in Slovenia è paragonabile a quello croato, ungherese ed austriaco e proprio per questo Lubiana è impegnata in serrati colloqui bilaterali per raggiungere un’intesa. Niente allentamenti all’orizzonte invece per quanto riguarda l’Italia, dove la situazione resta ancora complessa. Lo ha detto il ministro degli esteri Anže Logar. Lubiana giovedì aveva aperto i confini per tutti i cittadini dell’Unione europea, ma poi aveva fatto marcia indietro. Al momento gli unici che possono entrare liberamente sono i croati.
Gli austriaci nel fine settimana hanno a loro volta annunciato che stanno discutendo con i loro vicini della liberalizzazione del transito, ma nella lista non c’era né la Slovenia né l’Italia. Il viceministro dell’economia Simon Zajc ha detto che la sua sensazione è che una delle preoccupazioni di Vienna potrebbe essere proprio il confine tra Italia e Slovenia. Del resto, la posizione del cancelliere austriaco Sebastian Kurz è chiarissima: alla luce del tasso ancora alto di infezioni sarebbe "irresponsabile" riaprire il confine con l’Italia.
Intanto non sono mancati appelli alla normalizzazione della vita al confine anche tra Slovenia ed Italia. Tra Gorizia e Nova Gorica la rete che divide le due città è diventata un punto di incontro e sui social non sono mancate foto di gente che la usa per giocare a pallavolo, badminton o per prendersi insieme un caffè. C'è però anche chi teme che il virus possa venir portato dal Friuli- Venezia Giulia in Slovenia. La scorsa settimana gli abitanti delle zone a ridosso di Trieste hanno segnalato alla polizia centinaia di sconfinamenti ad opera di gitanti e ciclisti, che non hanno rispettato il divieto di attraversamento del confine di stato e sono passati lungo i sentieri e le piste ciclabili della zona. Proprio per questo la polizia ha annunciato che intensificherà i controlli nel fine settimana lungo tutta la frontiera. Del resto, anche dall’altra parte c’è chi chiede controlli più serrati. Il problema però non sono i gitanti, ma i migranti che percorrendo la rotta balcanica, arrivano in Italia e che secondo il governatore della regione, Massimiliano Fedriga devono essere immediatamente rispediti in Slovenia.
Stefano Lusa