Ieri è stata celebrata la terza edizione della Giornata del Design italiano nel mondo, venti giorni dopo l'apertura della Triennale del Design di Milano e a tre settimane dal Salone del Mobile. Anche quest'anno, il Museo dell'Architettura e del Design di Lubiana ha ospitato una tavola rotonda intitolata "Il design e le città del futuro": hanno partecipato l'architetto sloveno Aleš Vrhovec e il collega italiano Michele Rossi.
"Noi - spiega Michele Rossi - abbiamo tre parole che raccontano il nostro approccio. Una parola molto importante per noi è ascolto, perché riteniamo importante ascoltare l'ambiente, la zona e l'area nel quale si va a progettare credo sia la cosa più importante. L'architetto ha cambiato il proprio ruolo, l'ascolto oggi è molto importante perché diventa uno strumento per dare una risposta adeguata. Dato che non esiste una proposta che può essere uguale per i vari progetti, credo che avere la sensibilità di andare a proporre una soluzione giusta per un certo progetto sia fondamentale".
"La seconda parola è sperimentazione - prosegue il co-fondatore dello studio Park di Milano - perché comunque esiste un elemento sperimentale che deve essere sempre perseguito: per esempio andare a rinnovare i materiali o innovare le forme dell'architettura. La terza parola è intuizione perché abbiamo una base molto logica e pragmatica del progetto, ma il progetto ha comunque bisogno di un'intuizione più creativa per dargli una vitalità che altrimenti non avrebbe" conclude Rossi.
Antonio Saccone