La Riforma protestante ha fatto presa tra gli sloveni molto rapidamente, già intorno al 1525. Le prime influenze arrivano da occidente, anche da Trieste dove le idee riformiste avevano iniziato a circolare al tempo del vescovo Pietro Bonomo. Solo pochi anni prima, il 31 ottobre 1517 il monaco agostiniano Martin Lutero affisse sulla porta della chiesa di Wittenberg le sue 95 tesi, con le quali criticava l'organizzazione ecclesiastica di quel tempo. Il movimento della Riforma si diffuse rapidamente, raggiungendo anche la Slovenia, dove ebbe un impatto significativo sulla coscienza popolare. In questo periodo furono pubblicati i primi due libri stampati in lingua slovena, mentre la figura chiave della Riforma in Slovenia fu Primož Trubar. Quali padri della lingua slovena, ognuno con i propri meriti, sono considerati anche Jurij Dalmatin e Adam Bohorič, che stabilì le regole della grammatica slovena e di cui l'anno scorso sono stati celebrati i 500 anni della nascita. L'introduzione dello sloveno nei riti liturgici, a scapito del latino imperante, fece il resto, ma è solo con i libri, la parola scritta, che gli sloveni acquisirono consapevolezza della propria identità di popolo. La ragione per cui in Slovenia, dove la cattolica è la religione prevalente, a tutt'oggi si guarda con riconoscenza agli anni e alle aspirazioni della riforma protestante. La data simbolo della Riforma è inoltre festa nazionale in Slovenia dal 1992.
Miro Dellore

Il Museo dedicato a Primož Trubar - Foto: Boštjan Podlogar
Il Museo dedicato a Primož Trubar - Foto: Boštjan Podlogar