Bruxelles ha sollecitato chiarimenti nella parte relativa agli sforzi in materia di politica fiscale, per verificare se rispetta i parametri comunitari di stabilità e crescita. La manovra correttiva del Bilancio per quest'anno prevede un utile pari allo 0,55 percento del PIL, fatto di cui la commissione prende atto, constatando inoltre il proseguimento del trend positivo per quanto riguarda la crescita economica, che permetterà di ridurre ulteriormente il debito pubblico, portandolo entro l'anno al 66 percento del prodotto interno lordo. Fa però presente che la manovra correttiva prevede una crescita nominale delle spese del 4,5 percento, oltre la soglia massima raccomandata, fissata al 3,1 percento. La commissione chiede quindi spiegazioni, per evitare rischi di squilibrio nella stabilità dei conti pubblici, con conseguente allontanamento dagli obiettivi contemplati dalla politica fiscale comune. I paesi dell'Eurozona devono trasmettere ogni anno entro ottobre le bozze di Bilancio per l'anno successivo; una prassi introdotta negli anni della crisi economico-finanziaria globale, con rigorosi controlli volti a impedire scenari come quello della Grecia. La Slovenia ha registrato questa volta dei ritardi, avendo ottenuto in nuovo governo appena a settembre, il che ha determinato un allungamento dei tempi nella messa a punto della Finanziaria. Ricorderemo che il governo ha approvato la manovra correttiva del Bilancio 2019 lo scorso 24 gennaio. Porta una disponibilità maggiore di fondi per i fruitori, per complessivi 460 milioni di euro. Persegue in ogni caso l'obiettivo di un adeguato rapporto tra stabilità dei conti pubblici, attenzione al benessere dei cittadini e sviluppo del paese. La manovra correttiva sarà questa settimana all'esame di vari organismi parlamentari.
Delio Dessardo