Passo indietro del ministro della salute, Valentina Prevolnik Rupel. Ha annunciato che verrà rivisto il contestato articolo 45 della legge di intervento nella sanità, quello che ha maggiormente contrariato gli operatori sanitari. Nella forma attuale prevede infatti la possibilità, in caso di situazioni di emergenze, come la carenza di personale o un improvviso aumento della mole di lavoro, di dare mandato al ministro di procedere a trasferimenti provvisori senza preavviso nelle strutture sanitarie in difficoltà, vietare o limitare l'autorizzazione a lavorare presso altri fornitori di servizi sanitari, oltre al divieto o limitazioni al diritto di andare in ferie o di scioperare. Le reazioni degli operatori sanitari sono state molto negative, anche se il ministro ha cercato di spiegare che si tratterebbe di provvedimenti in caso di emergenze come epidemie e calamità naturali- La legge di intervento è stata preparata, ha detto Valentina Prevolnik Rupel, a causa dell'ormai prossima conversione, il primo gennaio, dell'assicurazione sanitaria integrativa in un contributo obbligatorio. Alle critiche sul fatto che la legge sia stata approvata dal governo senza un dialogo sociale, ha risposto che è previsto un esame parlamentare con procedura d’urgenza; quindi, il pubblico dibattito non è necessario. Il sindacato dei medici e odontoiatri della Slovenia, Fides, ha chiesto un incontro urgente con il Ministro della Salute, per trovare un punto di intesa sull'attuazione degli accordi precedentemente raggiunti e il ritiro delle controverse disposizioni della legge di intervento. Alcuni articoli della proposta vengono interpetrati come un tentativo di costringere i medici ad un lavoro oltre ogni limite sostenibile. Presentando questo documento il governo ammette che la situazione nel sistema sanitario pubblico sloveno è critica; se ci sono situazioni di criticità, così il sindacato, allora bisogna risolvere anche il problema delle retribuzioni, adeguandole alla straordinarietà del momento.
Delio Dessardo