Il peggioramento della situazione epidemiologica in Slovenia, alimentata dalla terza ondata di contagi, ha indotto il Governo ad approvare all'unanimità le misure richieste dal comitato scientifico consultivo e così dalla mezzanotte scattaa la chiusura generalizzata in tutto il Paese e il divieto di movimento tra le regioni sino all'11 aprile compreso. Chiuse, in tutte le regioni, le attività commerciali ed i servizi ad eccezione dei negozi di generi alimentari e di prima necessità, ed ancora farmacie, servizi sanitari e stazioni di servizio. Chiuse anche le scuole di ogni ordine e grado, si torna pertanto all'istruzione a distanza. All'aperto reintrodotto l'uso della mascherina, naso e bocca, ad eccezione per coloro che praticano attività sportive. Il decreto dell'esecutivo elimina sino al 12 aprile la possibilità di attraversamento dei confini di Stato al di fuori dei posti di blocco. Si può entrare in Slovenia se muniti di debita certificazione, vale dire test PCR negativo non più vecchio di 24 ore ed effettuato in un paese membro dell'Unione europea, o certificato di vaccinazione avvenuta o un certificato che si è guariti da COVID-19. Ai cittadini sloveni è negato l'espatrio, coloro che desiderano recarsi all'estero dovranno essere anche disposti a pagare una multa, dai 400 euro in su come precisato dal ministro degli esteri Hojs.
Rimane in vigore il test rapido settimanale negativo per i transfrontalieri, per coloro che entrano per motivi di salute mentre sono esclusi i proprietari o affittuari di terreni nei pressi del confine.
Torna il divieto di assembramento è consentito ritrovarsi solo tra familiari stretti o componenti di un nucleo familiare congiunto. Consentite le attività agonistico-ricreative se si mantiene una distanza di sicurezza dagli altri componenti. Con la sola eccezione di domenica 4 aprile dalle 5 alle 22, in occasione della Pasqua, si potrà attraversare il Paese senza restrizioni e ritrovarsi per festeggiare con un massimo di due famiglie per un totale di sei persone adulte, più i minori di 15 anni. Intanto, un invito a passare le feste solo con i parenti stretti e in sicurezza è giunto anche dall'arcivescovo metropolita Stanislav Zore e dal vescovo della chiesa anglicana Leon Novak, che hanno raccomandato ai fedeli di seguire le funzioni religiose da remoto, ma anche di andare a vaccinarsi quando ne avranno l'occasione.
Cimador Corrado