Testo in aggiornamento
19.15 La protesta si è conclusa in Piazza della Repubblica con l'intonazione dell'Inno Nazionale, la piazza era gremita. I manifestanti hanno percorso più di una quindicina di chilometri per le vie di Lubiana, arrivando perfino ad invadere le carreggiate della tangenziale. Dure critiche nel corso della manifestazione a tutta la classe politica.
18.45 Dopo qualche momento di tensione davanti alla Rtv con l'arrivo degli agenti in tenuta antisommossa e degli idranti, la manifestazione si sta spostando nuovamente in Piazza della Repubblica, da dove è cominciata quasi sei ore fa.
18.15 Il corteo guidato dal raper Zlatko è arrivato davanti alla sede della Radio Televisione Slovenia.
18.10 La manifestazione si è spostata nuovamente verso il centro città. Lanciati dei lacrimogeni.
17.30 La polizia ha fatto uscire gran parte dai manifestanti dalla carreggiata autostradale. È stato fatto uso anche di qualche fumogeno. Le persone stanno ora ritornando sulle vie cittadine e probabilmente faranno ritorno in centro città. Tra i manifestanti anche il controverso raper Zlatko.
17.15 Superato il quartiere di Šiška e arrivati all'imbocco della tangenziale nord. La polizia ha tentato di bloccare i manifestanti che hanno forzato il blocco e adesso si starebbero dirigendo verso l'autostrada. La polizia per arrestare la marcia dei manifestanti ha iniziato a usare gli idranti. Le persone per sottrarsi ai getti d'acqua cerca di passare attraverso la zona verde, quindi tra gli alberi per raggiungere l'autostrada. Intanto, numerosi manifestanti hanno già raggiunto l’autostrada e sfilano ai lati di una lunga colonna di automobili.
16.30 La manifestazione da Piazza della Repubblica si è spostata prima dinanzi al Palazzo Presidenziale e poi per le vie cittadine. Bloccate le principali viabili in ambo i sensi di marcia. Qualche automobilista, tra cui anche l'austista di un autobus del trasporto pubblico, ha solidarizzato con i manifestanti suonando il clacson e tirando fuori la mano con il pollice alzato. Qualcuno al passare del corteo, invece, ha abbassato la mascherina. I partecipanti alla manifestazione, all'insegna del grido: "Ladri, ladri e libertà, libertà", stanno percorrendo via Celovec diretti verso la periferia della capitale.
15.30 La protesta in corso a Lubiana si sposta da Piazza delle Republica al Palazzo Presidenziale. Il leader di Resni.ca Zoran Stevanović ha arringato la folla e invitato la classe politica a dimettersi dicendo basta alle limitazioni. Stevanović ha quindi invitato la folla a seguirlo. Prima ha fatto tappa dinanzi al Palazzo del Presidente della Repubblica dove sono schierati ingenti reparti delle forze dell'ordine, presenti anche le unità della polizia a cavallo. Una parte del corteo sta già invadendo le strade, bloccato il traffico di via Prešeren.
14.15 Il programma è iniziato verso le 13.40 con un minuto di silenzio per commemorare la ragazza morta per un’embolia celebrale, che potrebbe essere stata causata dal vaccino. Subito dopo sono partite le note dell’inno nazionale, cantato dai manifestanti e poi il ricordo delle ragazza defunta. Dito puntato contro il personale medico, che non avrebbe evitato di vaccinarla con Jansen, nonostante sarebbe raccomandato solo agli ultracinquantenni. "Una manifestazione organizzata nel bel mazzo della giornata", che secondo, Zoran Stevanović, l’organizzatore informale della protesta, "è destinata a crescere nei numeri con il passare delle ore". Un ora non scelta a caso, visto che coincideva con l’inizio della seduta straordinaria del parlamento. L’intento dichiarato è quello di mettere pressione sulla Corte costituzionale, che domani sarà chiamata a decidere se congelare il provvedimento che impone da venerdì, per gli impiegati ministeriali (polizia ed esercito compresi), l’obbligo di essere vaccinati o guariti di recente per poter lavorare in presenza. Resni.ca, il suo partito, alle prossime elezioni, intende presentarsi in tutte e 88 le circoscrizioni con l’intento di cancellare i divieti, ma anche di porre fine alla corruzione, di ripagare il debito estero, di aumentare paghe e pensioni. Se non dovesse farcela ad ottenere il 50% dei voti, non ha escluso di poter collaborare con le altre forze politiche, ma non con Democratici e Socialdemocratici, responsabili- a suo dire- di aver distrutto il paese. Nessuna intenzione invece di trovare una intesa con gli organizzatori delle proteste del venerdì, che non sarebbero altro che espressione di un parte politica.
12.15 Ingenti forze di polizia, con agenti in tenuta antisommossa presidiano il centro di Lubiana. Sino a pochi minuti fa gli addetti della municipalizzata stavano setacciando le aree verdi per raccogliere sassi ed altri oggetti che potrebbero venir lanciati. Piazza della repubblica è transennata. I primi manifestanti sono arrivati poco prima delle 12.15, con al seguito bandiere slovene e accompagnati da una colonna sonora fatta di musica tradizionale. Immediatamente la polizia ha preso le generalità, poi è iniziata la lettura di una serie di articoli della costituzione. Uno dei partecipanti si è premurato di fare il giro della piazza, invitando gli ancor sparuti gruppi di presenti a mantenere la calma ed a manifestare in maniera pacifica. Si tratta del terzo mercoledì di fila che gli sloveni scendono in piazza per protestare contro il Green pass. La prima manifestazione si è tramutata in una vera e propria guerriglia urbana, con tanto di sassaiola contro il parlamento e con le forze dell’ordine che hanno fatto uso di spray al peperoncino e degli idranti per disperdere la folla. La scorsa settimana, invece, tutto è filato via liscio.
Stefano Lusa