Battaglia non si è mai considerata una fotografa, ma una persona, una donna che scatta fotografie per raccontare la vita di ogni giorno. Le quasi 300 fotografie in mostra nella prestigiosa Galleria Jakopič di Lubiana, che ha ospitato fino a pochi giorni fa una personale della fotografa palermitana deceduta ad aprile scorso, raccontano tutta l'intraprendenza e la vitalità di una donna che nella sua carriera ha fondato l'agenzia Informazione Fotografica, nel 1979 il Centro di Documentazione "Giuseppe Impastato" e negli anni '80 il Laboratorio d'If, dove si sono formati fotografi e reporter di Palermo. Il capoluogo siciliano è una caratteristica che contraddistingue la sua opera artistica, una città che adorava, ma che la faceva arrabbiare e sconvolgere della quale ci ha lasciato uno straordinario documento visivo che si dipana lungo mezzo secolo.
"Fotografia come scelta di vita", questo il titolo della mostra curata da Francesca Miglietti, illustra chiaramente come la fotografia per lei non significasse occasionali passaggi di moda in sfere sociali marginali. Al contrario, per Letizia Battaglia rappresentava principalmente un lavoro di fotogiornalismo, e non per caso fu la prima fotografa donna per un quotidiano italiano.
Nell'arco della sua carriera Battaglia ha esposto in Italia, Francia, dove ha pure vissuto per un certo periodo nella capitale, Gran Bretagna, Svizzera, Europa dell'Est, USA, Brasile e Canada, anche se solo nei primi anni del nuovo millennio le sue fotografie iniziarono a essere mostrate nelle gallerie di Palermo, oltre un decennio dopo che aveva smesso di fotografare le violenze della mafia dopo l'uccisione del giudice Giovanni Falcone.
Valerio Fabbri