Palčica Pomagalčica, l'associazione nata un anno fa grazie all'impegno e la dedizione di due insegnanti della scuola elementare Anton Ukmar di Capodistria, Larisa Štoka e Katarina Podgajsk, nelle ultime settimane è stata promotrice della raccolta fondi per il piccolo Kris. In pochi giorni è riuscita a mettere insieme non solo la somma necessaria per una costosissima cura negli Stati Uniti, ovvero 2.300.000 euro, ma molto di più: finora le donazioni hanno superato i 3,8 milioni di euro.
Nonostante le speculazioni, venute a galla ieri sul rischio che la somma venga tassata, non avendo l'associazione lo status di organizzazione umanitaria, l'Amministrazione finanziaria Furs ha precisato di non avere alcuna intenzione di tassare il denaro raccolto. Secondo quanto reso noto dalla stessa Furs, il problema può essere risolto semplicemente trasferendo i fondi raccolti sul conto corrente di un'associazione che già possiede lo status di organizzazione umanitaria. Questa successivamente potrà trasferire il denaro alla singola persona, che necessita di aiuto - sempre senza che questo venga tassato.
Pure la presidente della Palčica Pomagalčica, Larisa Štoka, ha confermato che il denaro raccolto non sarà soggetto a tassazione, nonostante la sua associazione non abbia ancora lo status di organizzazione umanitaria. Per ottenerlo avrebbe infatti dovuto svolgere attività con scopi umanitari da almeno un anno, però è stata iscritta nel registro delle imprese solo dallo scorso 3 luglio.
"Siamo già riusciti a risolvere il problema", ha spiegato Štoka, "in questo modo dimostreremo che le associazioni sanno collaborare per salvare le vite dei bambini, che hanno bisogno di aiuto", ha aggiunto, precisando che "neanche un euro, neanche un centesimo" destinato alla famiglia di Kris "non è in pericolo di essere tassato". Un eventuale tassazione avrebbe infatti portato nelle casse dello Stato ben 1 milione e 900 mila euro, in questo caso la somma raccolta non sarebbe stata sufficiente neanche per coprire le spese del costosissimo farmaco che potrebbe cambiare la vita del piccolo Kris.
Erika Paternuš