Venerdì c’è stato un ulteriore confronto, durato quattro ore; al termine il sindacato del ministero e il comitato di sciopero, si sono trovati sul tavolo una risposta e una proposta della delegazione negoziale governativa alle richieste. Il comitato di sciopero le ha giudicate inconsistenti, tali da non poter essere accettate, da qui la decisione di entrare in sciopero. Il sindacato tiene a sottolineare che la protesta mira a ottenere migliori e adeguate condizioni di lavoro per gli operatori; la rappresentanza negoziale governativa è stata invitata a riesaminare le rivendicazioni sindacali e a tornare al tavolo delle trattative. "Il nostro obiettivo", ha ribadito il presidente del sindacato, Marjan Lah, "è di trovare rapidamente una soluzione, attraverso un processo negoziale serio e costruttivo. Il 112 resterà comunque pienamente operativo", ha rassicurato Lah. Pure dall'Amministrazione nazionale per la Protezione e il Soccorso garantiscono che durante l'agitazione il numero 112 funzionerà regolarmente. Tutte le attività direttamente legate alla protezione delle persone e dei beni devono venir svolte regolarmente dai centri operativi. Verranno ridotte esclusivamente alcune attività amministrative e tecniche, come la diffusione quotidiana dei bollettini e l'aggiornamento della banca dati, che non sono direttamente legati alle risposte alle chiamate di emergenza; quindi, non mettono in alcun modo a rischio la sicurezza dei cittadini, è stato rilevato. Il segretario di stato al Ministero della Difesa, Rudi Medved, ha espresso rammarico per il fatto che gli operatori hanno deciso di scioperare dopo poche battute del confronto, soprattutto perché le trattative erano iniziate bene e c’è stata una discussione approfondita. Ha aggiunto che tutti concordano sul fatto che il lavoro dell'operatore è sottovalutato e sottopagato. "Il governo", ha detto ancora, "si sta impegnando per trovare una soluzione, anche attraverso nuove assunzioni e una sistematizzazione dei posti di lavoro, rivedendo le tabelle retributive per assicurare aumenti salariali. Si tratta però di una questione che dovrà venir risolta nel quadro dei negoziati per il rinnovo del sistema salariale nel settore pubblico".
Delio Dessardo