La polizia intraprende l'operazione "Slovenia soffia 0,0," con l'obiettivo di contrastare la guida in stato di ebbrezza. L'operazione prevede un'intensificazione dei controlli sulle condizioni psicofisiche degli automobilisti e sulla concentrazione di alcol nell'aria espirata per chi è alla guida di un veicolo. Questa attività di prevenzione si protrarrà fino a domenica, concludendo il weekend di San Martino. L'operazione è promossa dalla polizia e dal Ministero della Salute, e mira a ridurre il consumo di alcol e il numero di conducenti in stato di ebbrezza sulle strade slovene.
Il mese di novembre è noto per il consumo eccessivo di alcol, e l'operazione si propone di sensibilizzare sull'importanza di evitare questa pratica dannosa. L'alcol ha effetti sedativi, provoca dipendenza e danni alla salute. Nel 2022, il 40% delle vittime degli incidenti stradali in Slovenia è stato causato da conducenti sotto l'influenza dell'alcol o di stupefacenti, come riportato dall'Agenzia per la Sicurezza del Traffico.
La probabilità di causare un incidente stradale aumenta in modo esponenziale con l'incremento del tasso alcolemico nel sangue, il quale influisce anche sulla percezione del colore rosso nel traffico. Gli agenti controlleranno la concentrazione di alcol nell'aria espirata e condurranno test per rilevare la presenza di sostanze stupefacenti. I trasgressori saranno puniti in conformità alle leggi vigenti, mentre i conducenti che risultano avere "soffiato 0,0" riceveranno un volantino che offre la possibilità di ottenere un biglietto per un concerto dell'Orchestra della Polizia.
Domani, l'Agenzia per la Sicurezza del Traffico e il Consiglio Europeo per la Sicurezza del Traffico organizzeranno una conferenza tecnica internazionale per discutere la possibilità di installare sulle auto dei conducenti condannati per guida in stato di ebbrezza il cosiddetto "alcolock." Si tratta di un etilometro per auto, un dispositivo che impedisce l'utilizzo del veicolo se, dopo aver effettuato il test, il tasso alcolemico è troppo elevato.
Corrado Cimador