"Mancanza di dialogo e di volontà di collaborazione, deterioramento della cultura politica". Lo dice il presidente della repubblica, Borut Pahor, in apertura del rapporto annuale. "Non si tratta ancora di circostanze tali da influire direttamente sulle questioni statali e sociali ma, a lungo andare sarà cosi, se non interverremo in maniera adeguata", sottolinea Pahor. Nel documento in cui viene tracciato un bilancio dell'anno che sta per concludersi, si constata che negli ultimi anni anche in Slovenia si può parlare con fondatezza di emarginazione politica e sociale. "Un atteggiamento dove viene presa in considerazione esclusivamente la propria posizione, criticando ad oltranza e sistematicamente quelle altrui, arrivando talvolta all’ostilità. Essendo la Slovenia un paese in cui l'economia e il sociale funzionano bene, questi fenomeni passano quasi inosservati; vanno invece affrontati con la massima serietà", avverte il presidente Pahor. "Fenomeni complessi", dice ancora, "ai quali non si può rispondere con provvedimenti blandi e a breve termine. Ritengo sia urgente", aggiunge il Capo dello Stato, "attivarsi, impegnandosi per il dialogo, la tolleranza, contro l'odio, facendo prevalere i valori comuni. In caso contrario, il perdurare a lungo termine di processi preoccupanti peggiorerà notevolmente la possibilità della Slovenia di garantirsi uno sviluppo a 360 gradi, consolidando la propria immagine e il ruolo sul piano internazionale". Da qui l'impegno del Capo dello Stato a continuare a svolgere nella sua veste un ruolo attivo di collante nella società slovena.
Delio Dessardo