Foto: MMC RTV SLO/Arriva
Foto: MMC RTV SLO/Arriva

La Slovenia sta affrontando un problema crescente di congestione del traffico, dovuto in gran parte all'elevato numero di residenti che si spostano principalmente in auto private, oltre al significativo traffico merci. Questo solleva una domanda cruciale: perché così poche persone scelgono il trasporto pubblico? Le autorità riconoscono la necessità di misure per rendere il traffico più scorrevole, ma il problema persiste. Nonostante gli obiettivi della politica dei trasporti e della sostenibilità puntino a un aumento dell'uso dei mezzi pubblici, la realtà è diversa: l'uso del trasporto pubblico è in declino. "La Slovenia è infatti all'ultimo posto nell'UE per volume di trasporto pubblico" - afferma Darko Trajanov del Ministero dell'Ambiente. Secondo un sondaggio, molti residenti sarebbero disposti a scegliere i mezzi pubblici se fossero soddisfatte alcune condizioni: una fermata raggiungibile a piedi in meno di dieci minuti, autobus più confortevoli, con maggiore frequenza e puntualità. "Se devi essere sicuro dell'orario d'arrivo a un incontro, spesso preferisci l'auto" - spiega Miran Sečki, direttore della Società per la gestione del trasporto pubblico. Sečki aggiunge che, con strade congestionate, neppure gli autobus riescono a garantire maggiore velocità. "Anche se avessimo 100 autobus, non servirebbe a nulla se restassero bloccati negli stessi ingorghi delle auto private" - sostiene. Una possibile soluzione potrebbe essere una corsia esclusiva per autobus sulle autostrade.

A Lubiana, dove molti si spostano per lavoro o studio, il 60% dei viaggi avviene in auto, e in altre aree la situazione è anche peggiore. Gli esperti di trasporto sottolineano che il raccordo autostradale di Lubiana è stato progettato per un volume di traffico inferiore a quello attuale, proponendone quindi un ampliamento. Tuttavia, qualsiasi miglioramento richiederebbe una maggiore velocità nei processi di implementazione. "Spero che le autorità si rendano conto dell'urgenza di accelerare queste modifiche" - dichiara Peter Lipar, dell'Istituto dei Trasporti presso la Facoltà di Ingegneria Civile dell'Università di Lubiana. "In condizioni ideali, le cose potrebbero migliorare in tre o cinque anni. Ma, se si continua così, non vedo soluzioni nei prossimi dieci anni." Nonostante le promesse di progressi, finora sono stati ottenuti pochi risultati concreti.

Corrado Cimador