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Crescita del prodotto interno lordo dell'1,6% lo scorso anno in Slovenia. Secondo le prime stime dell'ufficio centrale di statistica hanno contribuito principalmente i consumi delle famiglie e la spesa pubblica. La Banca di Slovenia prevede una crescita superiore al 2% per il 2025. Le famiglie hanno aumentato i consumi dell'1,6%, supportate da condizioni favorevoli nel mercato del lavoro e un rallentamento dell'inflazione. Le esportazioni sono aumentate del 3,2%, mentre le importazioni hanno visto un incremento del 3,9%. Tuttavia, la bilancia commerciale ha avuto un impatto negativo sulla crescita, contribuendo con -0,4 punti percentuali. La diminuzione degli investimenti, pari al 2,4%, ha influenzato negativamente il PIL. La crescita economica ha rallentato, raggiungendo il livello più basso dal 2020, a causa di un'inversione ciclica nell'attività di investimento, in particolare nel settore delle costruzioni. I servizi hanno continuato a essere il principale motore della crescita, sostenuti dai consumi privati e pubblici. Nell'ultimo trimestre del 2024, il PIL ha mostrato una leggera accelerazione, con una crescita dello 0,6% rispetto al trimestre precedente. L'export ha evidenziato segnali positivi, con una crescita del 3,9%, e l'attività manifatturiera è aumentata del 4,2%. Gli investimenti in beni strumentali sono diminuiti del 5,2%, limitando la crescita. La spesa pubblica è aumentata dell'8,5%, supportata dalla trasformazione dell'assicurazione sanitaria in un contributo obbligatorio e dai lavori post-alluvione. In definitiva, gli investimenti sono stati più deboli delle attese, ma il consumo e l'export sono risultati superiori alle previsioni. Sebbene le prospettive per il 2025 siano positive, permangono rischi legati alla geopolitica e alle misure protezionistiche già adottate e a quelle future da parte degli Stati Uniti, nonché alle contromisure dei paesi colpiti.
Corrado Cimador