Un nucleo familiare è considerato in povertà energetica quando, a causa di redditi bassi, non è in grado di coprire i costi energetici necessari per il riscaldamento, il raffreddamento, l'acqua calda, l'illuminazione e i dispositivi elettronici. Le famiglie vulnerabili si trovano intrappolate in un circolo vizioso fatto di bassi redditi, inefficienza energetica delle abitazioni e alti costi energetici. Nel 2023, in Slovenia, 62.000 famiglie (pari al 7,2% del totale) vivevano in povertà energetica, coinvolgendo circa 109.000 persone. La povertà energetica colpisce principalmente disoccupati, pensionati e lavoratori a basso reddito. Questa condizione è aggravata da vulnerabilità sociali, precarietà abitativa e anzianità, con un rischio maggiore per le donne anziane che vivono sole e per i subinquilini. I residenti in edifici plurifamiliari affrontano difficoltà nel prendere decisioni riguardo alle ristrutturazioni energetiche, spesso a causa di un'amministrazione condominiale poco motivata. La Croce Rossa Slovena riceve numerose richieste di aiuto per il pagamento delle bollette e per l'acquisto di combustibili, destinando ogni anno oltre mezzo milione di euro all'assistenza diretta. La Caritas, invece, supporta le famiglie acquistando materiali per il riscaldamento e pagando le bollette, con un impegno annuale di 250.000 euro. Nonostante la diminuzione della povertà energetica dal 2014, persistono ostacoli come la scarsa informazione e la complessità burocratica. Eco Fondo, con 42,3 milioni di euro stanziati nel 2023, sostiene la ristrutturazione energetica delle abitazioni, ma molte famiglie non sono ancora a conoscenza delle opportunità di finanziamento. Il bando ZER 2024 ha destinato 19,8 milioni di euro, ma le difficoltà amministrative e la mancanza di collaborazione tra enti locali e organizzazioni sociali ostacolano l'accesso alle risorse. La procedura di valutazione delle domande è lunga e prevede il coinvolgimento di consulenti energetici che determinano le priorità degli interventi. Le difficoltà nell'attuazione dei progetti sono anche dovute alla riluttanza dei fornitori di lavori a trattare con famiglie vulnerabili. L'Organizzazione non governativa Focus, impegnata a risolvere questo annoso problema, ha evidenziato la necessità di migliorare l'informazione e l'accesso ai finanziamenti per i gruppi più svantaggiati, suggerendo una maggiore collaborazione tra gli attori locali per supportare i bisognosi.
Corrado Cimador