Da segretaria generale a responsabile del Ministero della trasformazione digitale il passaggio è tutto politico, per questo Ksenija Klampfer ha trascorso quasi quattro ore davanti alla commissione affari interni della Camera di Stato. I numeri non sono mai stati un problema, la scelta del primo ministro, Robert Golob, è ricaduta su di lei per evitare scommesse, perché non solo già conosce il ministero che andrà a guidare, ma ha già esperienze di responsailità politica. E durante l'audizione Klampfer ha puntato proprio su questo, sottolineando la sua carriera di oltre 24 anni nell'amministrazione statale, dove ha puntato a ottimizzare i processi per migliorare la cultura organizzativa, senza mai dimenticare di dire come la digitalizzazione influisce e rafforza la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Parole prevedibili, ma comunque giuste per un profilo tecnico che vanta comunque un'esperienza da ministra del lavoro nel governo Šarec. Dopo il passaggio formale in parlamento, forse già la prossima settimana, Klampfer dovrà risolvere la patata bollente dei portatili. L'ex ministra Stojmenova Duh si è dimessa per l'utilizzo improprio dell'auto di servizio in Austria, ma il vero nodo che da tecnico è diventato politico è nei 13000 computer fermi in magazzino da quasi un anno. Dapprima sono arrivate poche richieste per il bando con requisiti troppo stringenti, poi le domande erano incomplete e duplicate, rinviando il processo di distribuzione al prossimo anno. Lei ha detto di voler annullare il meccanismo messo in piedi da chi l'ha preceduta, ma gli ostacoli rimangono. A causa di queste lungaggini, infatti, è scaduta la garanzia per la maggior parte dei computer, e a bilancio figurano anche 16000 euro all'anno per spese di magazzino. Quello che ha suscitato nuovo scalpore, nelle ultime settimane, è che 15 dipendenti del ministero hanno ricevuto in totale quasi 59 mila euro di indennità e premi a causa di lavoro straordinario. Fra le motivazioni dei bonus, anche l'impegno nella distribuzione dei computer, di fatto mai avvenuta.
Valerio Fabbri