Non c’è conflitto di interessi fra la carica di deputato al seggio specifico delle comunità nazionali italiana e ungherese ed eventuali cariche nelle comunità autoctone. E’ questa la tesi della deputata di Movimento Libertà Janja Sluga, proponente della modifica di legge passata nella commissione competente con 12 voti a favore, un astenuto e un voto contrario. In realtà l’intervento del legislatore serve proprio per eliminare ogni ambiguità giuridica, poiché l’attività non è regolata in modo inequivocabile. La questione è ormai annosa e nei giorni scorsi si è arricchita della sentenza del Tribunale amministrativo, che ha confermato la valutazione della Commissione anti-corruzione sull'incompatibilità delle funzioni del deputato della minoranza ungherese, Ferenc Horvath. Secondo il deputato al seggio specifico della comunità nazionale italiana, Felice Žiža, però la questione è semplice: “nel 2021, su richiesta della Commissione anti-corruzione (KPK), il ministero di Grazia e Giustizia si era espresso a favore di Ferenc Horvath, sostenendo che non c’era alcun tipo di incompatibilità fra le due funzioni, né alcun tipo di conflitto di interesse. Però la KPK non ha tenuto in considerazione questo parere“. E ha poi aggiunto: “le spiegazioni che ha fatto la proponente, Janja Sluga, sono nella direzione di non arretrare sui nostri diritti costituzionali. Quindi l’incompatibilità non è mai stata dimostrata nei vari livelli di giudizio, perché non c’è conflitto di interessi“.
Nel dibattito in commissione è emerso in modo chiaro come il cuore della questione sia proprio questa mancata definizione dei confini, e la dimostrazione plastica è stata la triangolazione dialettica fra il presidente della commissione Horvath, il rappresentante della Commissione anti-corruzione, David Lapornik, e il deputato di Sinistra, Matej Tašner Vatovec, unico contrario che ai nostri microfoni ha detto: “lo ribadisco ancora, la legge, così come quanto detto oggi in commissione dal rappresentante della Commissione anti-corruzione, è abbastanza chiara: (eliminando l’incompatibilità) il potere che si andrebbe ad accentrare su una sola persona andrebbe ad accrescere in modo sproporzionato, e non credo che questo sia giusto.“
Il voto in Camera di Stato dovrebbe essere calendarizzato per una delle sessioni ordinarie fra ottobre e novembre.
Valerio Fabbri