I giovani che hanno organizzato la manifestazione per la quinta volta dal 2019 hanno a mente degli obiettivi chiari: “cambiamenti sistemici che garantiscono una vita dignitosa per tutti, lavoratori e natura, entro i limiti naturali del pianeta”. Su questa base il loro movimento chiede al governo di smetterla di essere passivo e agire. Sono diversi gli anni che questa manifestazione va avanti, e lo slogan per questa edizione è “Varie promesse, ancora vuote” con il quale i giovani vogliono ricordare alle diverse autorità che le parole non bastano più ed è tempo per passare ai fatti. La rappresentante di Youth for Climate Justice, Pia Zupančič, ha spiegato che “la crisi climatica ha dimensioni catastrofiche e il tempo per agire è quasi scaduto”, aggiungendo un appello per i media, i quali crede dovrebbero essere maggiormente coinvolti per informare i cittadini. A questo proposito, Zupančič ha chiesto esplicitamente sostegno da parte di RTV Slovenia, infatti la manifestazione di protesta iniziata alle 13:05 è stata trasmessa su TV Slovenia 3. Ma perché è stato scelto questo orario un po’ insolito? Gli attivisti hanno spiegato che le proteste precedenti erano state organizzate cinque minuti prima della fine dell’ora, alle 11:55, perché volevano comunicare che il tempo stava per scadere. Questa volta invece, la protesta è iniziata cinque minuti dopo, alle 13:05 perché come hanno sottolineato “siamo già in ritardo con l’attuazione della transizione verde”. I giovani hanno diverse richieste, le stesse che sono state presentate durante l’ultima protesta: chiedono “un’azione rapida ed efficace da parte dell’attuale governo, poiché finora non si è occupato di questioni climatiche e ambientali”.
Nell’ambito della crisi climatica, anche a Trieste si è tenuta una manifestazione proprio oggi. Fridays for Future è tornata in piazza a protestare per una città “più vivibile, con meno navi da crociera e più biciclette”. Gli attivisti hanno partecipato al corteo per dire no ad opere da loro considerate “inutili, come l’ovovia, l’espansione dell’Ospedale di Cattinara e i cogeneratori della Siot”.
B.Ž.