Foto: EPA
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Le dichiarazioni della parlamentare Iva Dimic hanno evidenziato una diffusa preoccupazione tra oltre 300 odontoiatri riguardo alla determinazione dei prezzi delle otturazioni in composito bianco. La categoria professionale contesta l'adeguatezza delle tariffe, ritenendo che non riflettano i costi reali, i prezzi dei materiali e gli standard di lavoro del pubblico. Tale modifica tariffaria è interpretata come una violazione dei diritti dei pazienti e un'indebita interferenza, volta a privatizzare il settore. In particolare, i dentisti lamentano che i prezzi stabiliti non tengano appunto conto delle spese effettivamente sostenute per l'acquisto di tutti i prodotti, che spesso sono di elevata qualità e richiedono tecnologie avanzate. Inoltre, evidenziano che le tariffe non considerano i costi legati al tempo e alla professionalità necessari per eseguire le procedure, che richiedono una maggiore precisione e attenzione rispetto alle otturazioni in amalgama. Inoltre, si paventa la restituzione delle concessioni da parte di un terzo degli odontoiatri, qualora le condizioni attuali non subiscano modifiche. Tale scenario comporterebbe la perdita, da parte di decine di migliaia di cittadini, del proprio medico di fiducia e, di conseguenza, l'accesso ai servizi odontoiatrici pubblici. Dimic ha criticato il governo e l'Istituto di assicurazione sanitaria per aver proclamato l'ampliamento dei diritti senza adeguato finanziamento, costringendo gli assicurati a lunghe attese e servizi privati a spese proprie. Nuova Slovenia pertanto richiede chiarimenti e misure per garantire l'assistenza odontoiatrica a tutti. A tal fine, è stata presentata alla commissione sanitaria una proposta di risoluzione che impegna il Ministero della Salute e l’Istituto a intraprendere tutte le azioni necessarie per stabilire prezzi realistici per tali servizi e assicurare l'accessibilità del sistema sanitario a tutti gli assicurati.

Alessia Mitar