Molto difficile l'operazione di salvataggio dello speleologo precipitato per circa sei metri mentre stava scendendo in una grotta nell'area di Kočevje. L'incidente è avvenuto ieri pomeriggio poco prima delle 18, ad una profondità di circa 150 metri. L'uomo è rimasto ferito, ma non è in pericolo di vita, ha riportato lesioni a un polso e al costato, una contusione alla testa, con problemi di respirazione; è stato assistito da un medico, calatosi nella grotta. Nelle ultime ore le sue condizioni sono migliorate e i soccorritori hanno deciso di issarlo in superficie, non è stato necessario procedere all'allargamento delle pareti della grotta, con delle mini-cariche esplosive. Una quarantina i soccorritori impegnati, arrivati dai centri di speleologia di tutta la Slovenia per darsi il cambio. Un incidente che conferma quanto sia rischioso praticare questa attività, soprattutto a livello amatoriale.
A inizio gennaio erano state tratte in salvo 5 persone, una famiglia e due speleologi, rimasti bloccati per alcuni giorni all'interno di una grotta nei pressi del lago di Cerknica, a causa dell'acqua che aveva invaso una delle gallerie percorse a seguito di forti piogge ed era stato necessario aspettare che il livello scendesse. Sempre nei pressi di Cerknica, nell'aprile dello scorso anno si era svolta una drammatica operazione di salvataggio. Una speleologa era stata colpita da un sasso staccatosi dalla parete e che aveva sfondato il casco di protezione. Difficilissimo il lavoro dei soccorritori impegnati per oltre 30 ore; a causa delle gravi condizioni della donna, il sollevamento della barella era stato eseguito con estrema cautela e con il monitoraggio costante di un medico. A fine dicembre il salvataggio di due giovanissimi speleologi italiani da una grotta carsica nella provincia di Sesana. Intendevano scendere ad una profondità di circa 80 metri ma avevano con se' una corda troppa corta ed erano rimasti sospesi ad una trentina di metri dal suolo.
Delio Dessardo