
La proposta del Premier Robert Golob di anticipare l’incremento delle spese per la difesa al 2% del PIL rispetto alla precedente scadenza del 2030 è motivata dalla necessità di adeguarsi al mutato scenario geopolitico, che impone un rafforzamento delle capacità di difesa e sicurezza. Allo stato attuale, le modalità specifiche di tale incremento non sono state rese note. Esse saranno definite in un documento programmatico, la cui elaborazione è prevista entro il vertice della NATO che si terrà alla fine di giugno all'Aia. Golob ha sottolineato che il rafforzamento della difesa non può limitarsi all'acquisizione di armamenti, ma deve essere accompagnato da una strategia complessiva che tenga conto di tutti gli aspetti della sicurezza, al fine di evitare potenziali effetti controproducenti. La proposta avanzata ha generato reazioni all'interno della politica nazionale: il Presidente del Partito Democratico SDS Janez Janša ha espresso la convinzione che i finanziamenti in materia debbano essere incrementati in tempi più brevi e in misura significativamente maggiore rispetto al target del 2%. Tuttavia, ha sottolineato l'importanza di non compromettere i finanziamenti per settori cruciali quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione e la competitività dell'economia europea. Janša ha individuato potenziali fonti di risparmio nei finanziamenti per la transizione verde e per le organizzazioni non governative. Il leader dell’opposizione ha poi evidenziato l'importanza di preservare lo stile di vita occidentale, affermando che la volontà di un popolo di difendere il proprio paese è più importante delle risorse finanziarie e degli armamenti. L'incremento al 2% riceve il sostegno di Nuova Slovenia, che sottolinea la necessità di una pianificazione accurata. Il partito avverte che la mancata adesione agli standard internazionali comporterebbe l'isolamento del Paese dal punto di vista politico, economico e della sicurezza. “Prematuro” il commento di Sinistra, che tramite il capogruppo Matej Tašner Vatovec ha dichiarato che il partito si opporrà a maggiori finanziamenti di quella che definisce "tecnologia militare aggressiva.” Potrebbe però accettare l'acquisto di attrezzature e mezzi che possano servire sia al comparto militare che a quello civile. Sulla questione reticenti i social democratici e Movimento Libertà.
Alessia Mitar