Nell'incontro alla Casa Bianca con studenti, loro genitori e insegnanti di vari istituti teatro di sanguinose stragi, il presidente Donald Trump ha prima promesso di essere molto duro sui controlli per chi acquista armi, ribadendo che "Molta enfasi" sarà messa sulla salute mentale"; successivamente ha criticato l'idea delle "Gun free zone" ovvero delle "Aree disarmate". Perché', ha spiegato "Una zona senza armi, per un maniaco è un invito a entrare e attaccare". E subito dopo ha gelato la platea dicendo: "Se ci fossero degli insegnanti capaci a usare le armi da fuoco, questi potrebbero fermare i 'maniaci' e mettere fine all'attacco molto velocemente". Ha proseguito poi con l'idea di armare il venti per cento dei docenti e addestrarli a portare armi nascoste. "Questo, ovviamente, solo per persone molto abili nel maneggiare una pistola".
Tra lo sgomento generale qualcuno ha fatto presente al presidente che quello di cui la popolazione ha bisogno è la 'prevenzione'. Ma negli States l'idea di autodifesa è insito nel II emendamento della Costituzione che permette a chiunque di comprare un'arma da guerra per difendersi. Stavolta però, gli studenti hanno giurato di trasformare la tragedia in un punto di svolta. In centinaia sono scesi in piazza davanti al municipio di Minneapolis in Minnesota, e hanno marciato in altre città, tra cui Chicago, la metropoli del Midwest devastata dalla violenza armata. A Washington, altre centinaia si sono radunate fuori dalla Casa Bianca scandendo slogan contro la National Rifle Association, la potente lobby delle armi e chiedendo a Trump di muoversi.
Corrado Cimador