La responsabile del gruppo di consulenza del Ministero della salute, l’infettivologa Bojana Beovič, ha evidenziato che il Paese è impegnato a contrastare e a limitare la diffusione del Coronavirus con misure che molti giudicano troppo rigorose, ma da medico le reputo “appropriate”, ha detto Beovič. Purtroppo lamentiamo morti e persone che lottano in terapia intensiva, ma gli sforzi di tutti gli organi competenti sono indirizzati a evitare scenari apocalittici come purtroppo verificatosi in altri Paesi. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia con il rischio di compromettere quanto fatto finora e mettere a repentaglio l’efficienza del nostro sistema sanitario. Pertanto, il consiglio è di limitare gli spostamenti e i contatti sociali per almeno una - due settimane. Mi rendo conto che le belle giornate primaverili e le temperature di questi giorni siano un forte richiamo per uscire, come del resto il lungo ponte pasquale ma altresì, ha proseguito l’infettivologa, dobbiamo essere coscienti che potremo alimentare nuovi focolai e così facendo mettere ulteriormente a rischio le fasce più deboli come gli anziani.

La Ministra dell’agricoltura Aleksandra Pivec ha evidenziato che le misure economiche adottate nel primo pacchetto d’intervento per contrastare gli effetti dell’epidemia, sono servite per stabilizzare l’operatività dei vari settori e che a breve il secondo contribuirà a implementarli. Servirà a garantire maggiore liquidità e sarà indirizzato anche all’autosufficienza nei comparti più deficitari. Al tempo stesso Pivec si è appellata ai giovani, alle persone che hanno perso il lavoro, di prestare il loro contributo agli agricoltori nell’espletamento delle loro attività.

Il Ministro della pubblica amministrazione, Boštjan Koritnik, ha illustrato le indennità di rischio previste dal contratto collettivo del settore pubblico, tema che ieri ha innescato una diatriba con i sindacati di categoria. Koritnik ha precisato che l'articolo 39 del contratto collettivo per il settore pubblico, prevede per tutti i dipendenti pubblici che, durante l'epidemia, lavorano in condizioni a rischio per la propria integrità fisica una corresponsione. Per condizioni di pericolo s’intende, situazioni in cui la salute o persino la vita del dipendente pubblico è o può essere messa in pericolo dall'esposizione di una malattia contagiosa per la quale è stata proclamata l'epidemia. L’indennizzo non spetta al dipendente pubblico che lavora da casa. È competenza del datore di lavoro indicare il dipendente cui spetta l’indennizzo per le mansioni espletate e solo nel periodo in cui sono state svolte. L’indennizzo avrà valore retroattivo e verosimilmente sarà elargito prima del versamento del salario concernente il mese di marzo.

Corrado Cimador

Foto: BoBo
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