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Gli eventi climatici estremi avrebbero ucciso più di 800 mila persone negli ultimi 30 anni secondo un rapporto pubblicato da Germanwatch, un’organizzazione indipendente che si occupa di clima e diritti umani. Il costo degli eventi climatici estremi nel mondo ammonterebbe a 4.200 miliardi di dollari, pari al Pil della Germania.
La Diocesi di Trieste ha confermato la volontà di chiudere Radio Nuova Trieste, emittente diocesana, nata 40 anni fa su volontà del vescovo Lorenzo Bellomi. Voci su una possibile chiusura circolavano da settimane: la decisione, oltre a spegnere una voce nel panorama dell’informazione in città, apre anche il problema del ricollocamento dei due dipendenti dell’emittente.
Mentre si attendono le decisioni del tribunale amministrativo, il Comito No Ovovia ha annunciato la presentazione di due nuovi ricorsi contro la funicolare che dovrebbe unire Trieste al Carso. Il comitato ha anche presentato un nuovo dossier che riassume tutte le problematiche amministrative che sarebbero legate al progetto.
Inserire anche il friulano e il tedesco fra le lingue utilizzate all’interno della Capitale europea della cultura. È la richiesta avanzata dal Patto per l’Autonomia, forza politica presente in consiglio regionale e al comune di Gorizia. Invece di valorizzare la diversità di lingue e culture di Gorizia – affermano il segretario del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, ed Eleonora Sartori, consigliera comunale di Gorizia - l’organizzazione ha perso un’occasione di far conoscere uno degli elementi più interessanti di questo territorio”.
Presente alla cerimonia, fra gli altri, anche il senatore Roberto Menia, esponente di Fratelli d'Italia e considerato il "padre" della legge che nel 2004 istituì il Giorno del Ricordo. Per Menia, episodi di vandalismo come quello avvenuto alla Foiba "alimentano di nuovo il fuoco del negazionismo e del giustificazionismo", noi invece, aggiunge, “seminiamo ricordo e giustizia”.
Si è svolta questa mattina presso il monumento nazionale della Foiba di Basovizza la cerimonia del Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe, dell'Esodo e dei fatti che seguirono il dopoguerra sul confine orientale. Negli interventi, è tornato più volte il tema delle scritte trovate venerdì scorso all'ingresso del monumento. Per il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza si tratta di “Un atto criminale, un oltraggio alla Nazione che non può restare impunito”.
Secondo uno studio dell’università di Richmond nelle più grandi città del mondo si starebbe registrando un aumento sensibile della popolazione di ratti. Alla base del fenomeno, l’urbanizzazione e l’aumento della produzione di rifiuti, ma anche il cambiamento climatico.
Alla Foiba di Basovizza è giunto fra gli altri anche il ministro italiano dei beni culturali, Alessandro Giuli, in regione per partecipare all'inaugurazione della Capitale europea della Cultura. Per il ministro atti come l'imbrattamento del monumento sono “passi verso il basso, verso l'abisso, e chi li fa precipita in un abisso di abiezione e deve scomparire dal discorso pubblico".
A meno di 48 ore dal giorno del Ricordo e a poche ore dall’avvio di GO!2025 ignoti vandali hanno tracciato delle scritte con la vernice rossa nei pressi della Foiba di Basovizza, monumento nazionale al centro delle celebrazioni del 10 febbraio. Dichiarazioni di condanna dell’episodio sono giunte da tutte le forze politiche. Sul posto, fra gli altri, anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il ministro dei beni culturali italiano Alessandro Giuli.
Non cessa in Italia lo scontro sul caso Almasri, il generale libico riportato in patria con un volo di Stato italiano, nonostante un mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Un esposto contro il governo italiano sarebbe stato depositato all’Aia, mentre in Italia l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, sotto attacco da parte delle opposizioni, ipotizza anche una procedura d’indagine sull’operato della Corte penale internazionale.
Fra poco meno di una settimana, lunedì prossimo, si celebrerà in Italia il Giorno del Ricordo, giornata che commemora “la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra". La giornata, come ogni anno, è stata preceduta da polemiche fra i sostenitori della ricorrenza e rappresentanti dell’associazione nazionale partigiani e delle forze di sinistra.
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