Oramai la pratica si ripete di elezione in elezione. In questi giorni girano sui social una miriade di schede votate e fotografate nella cabina elettorale prima di essere depositate nell’urna. “Non c’è nulla di male, non è altro che una libera espressione di appoggio a partiti e candidati” dicono in molti. La faccenda delle foto è una usanza che si va diffondendo di elezione in elezione e a cui mai nessuno ha pensato di porre un freno. I primi a dare orgogliosamente l'esempio sono proprio gli uomini di partito ed i loro più ferventi sostenitori. La cosa nel paese non sembra indignare e nemmeno preoccupare alcuno; eppure, proprio qui in regione non sono mancate polemiche sulle pressioni esercitate durante le scorse elezioni amministrative. Si può segliere di pubblicare la propria scheda, ma si può essere anche indotti a farlo. Alla fine, però, non è partita nessuna seria riflessione.
Fotografare la scheda elettorale, pubblicarla in internet non è la stessa cosa che dichiarare pubblicamente per chi si voterà domenica. Quella che va a farsi benedire è la segretezza del voto ed anche l’idea che nella cabina elettorale nessuno possa esercitare pressioni di sorta su chi ha la penna in mano ed è solo davanti alla scheda. Probabilmente dopo trent’anni di democrazia in Slovenia è arrivato il tempo di ripensare alle regole di comportamento da tenere alle urne per garantire a tutti di poter votare in piena autonomia.
Stefano Lusa