“Hiša Tartini” tornerà ad essere “Casa Tartini”. La conferma arriva dal Comune di Pirano che ha commissionato il percorso museale e dalla Delavnica d.o.o che ha curato l’allestimento dei pannelli nella sede della Comunità degli italiani “Giuseppe Tartini”. La presidente Manuela Rojec spera che tutto sia risolto entro lunedì prossimo, visto che il palazzo dovrebbe ospitare una serie di eventi legati sia al 250.esimo anniversario della scomparsa del violinista, sia al progetto tARTini. Se non accadrà, c’è chi assicura che qualcuno è già pronto ad attaccare, almeno sul contestato logo, un foglio con su scritto “Casa Tartini”, altri dicono che se la leadership comunitaria non l’ha fatto sin ora non lo farà nemmeno tra una settimana.
Sta di fatto che è l’ennesima brutta vicenda che coinvolge una comunità delusa, ma soprattutto incapace di farsi rispettare a casa propria. Quello che è chiaro, al momento, che in tutta la documentazione relativa al progetto e nel bando pubblico per l’assegnazione dell’appalto, redatta in sloveno, tutti i riferimenti parlano esclusivamente di “Hiša Tartini”. All’azienda che ha vinto il bando per i pannelli nessuno in questi anni si è premurato di dire che il logo doveva essere in italiano e nemmeno che i testi esposti all’interno della Comunità avrebbero dovuto essere prima in italiano e poi in sloveno. Nessuno, comunque, si sarebbe preso la briga di controllare quello che la Delavnica d.o.o. stava facendo e nessun appunto sarebbe stato mosso al momento della posa dei pannelli. La polemica sarebbe partita solo qualche giorno dopo.
I soliti bene informati parlano di mesi burrascosi e di rapporti infuocati tra i vari soggetti in campo, tanto che la Comunità degli italiani è stata costretta a dicembre a ribadire le proprie richieste nel corso di una assemblea. Nodo del contendere la posizione dell’italiano sui pannelli, il logo “Hiša Tartini” ed anche le correzioni delle didascalie che si sarebbero volute apportare.
Ora dalla Delavnica d.o.o. assicurano che tutto verrà rifatto seguendo le indicazioni fornite dal Museo del mare “Sergej Mašera” di Pirano e dalla Comunità degli Italiani. I tempi per la sostituzione dovrebbero essere rapidi, anche se non è detto che ce la facciano per la prossima settimana.
Voci di corridoio dicono che il tutto avrebbe subito una svolta dopo che il caso “Hiša Tartini” è stato reso pubblico, per poi avere anche un risvolto politico. A quel punto le richieste della Comunità degli italiani sono sembrate come per incanto più accettabili per tutti.
Stefano Lusa