Bojana Beović, una delle responsabili della campagna vaccinale, ha sottolineato che sarebbe stato meglio che le persone lo avessero fatto non solo per doversi evitare una serie di grane.
La Slovenia per percentuale di vaccinati è uno dei fanalini di coda dell’area Schengen, siamo lì con il resto dell’ex Jugoslavia e con gli altri paesi dell’ex blocco comunista. Intanto gli ospedali e le terapie intensive si vanno sempre più riempiendo. Se la tendenza dovesse continuare presto potrebbe essere raggiunto il limite che costringerebbe i medici a dover scegliere chi attaccare al respiratore e chi invece lasciare al proprio destino.
Se le cose nel paese vanno male da noi vanno anche peggio. Siamo la zona in cui ci si è vaccinati di meno e dove il virus è maggiormente diffuso. Non è un bel primato, ma le code per il vaccino si sono registrate anche dalle nostre parti. A Capodistria ci si può vaccinare senza prenotazione anche oggi. Ljubica Kolander Bizjak, direttrice del poliambulatorio cittadino ha detto laconicamente che sarebbe stato meglio che le persone si fossero vaccinate già mesi fa, visto che così ci si sarebbe evitato un numero così alto di contagi. In ogni modo meglio tardi che mai, perché arrivati a questo punto quello che conta è il risultato finale.
Stefano Lusa