Al momento sembra che il Movimento Libertà vada spedito verso un’alleanza con Socialdemocratici e Sinistra. I due partiti, usciti ridimensionati dalle elezioni, sono pronti ad assumersi importanti incarichi di Governo. In questi giorni, più che ad analizzare le ragioni della loro debacle, sono impegnati a spartirsi le poltrone. La più soddisfatta di tutti sembra essere la sorridente leader socialdemocratica Tanja Fajon, pronta ad occupare l’agognato scranno di ministro degli esteri. Nessuna apertura, al momento invece a Nuova Slovenia. I democristiani, che in tanti punti del loro programma paiono molto più compatibili con Movimento Libertà rispetto alla Sinistra radicale, quasi sicuramente resteranno fuori. Golob, del resto, aveva detto che non avrebbe collaborato con chi era stato al governo con Janša. Ancora una volta, così, non si supererà l’eterna contrapposizione tra destra e sinistra.
Golob intanto sembra lavorare anche ad un altro progetto e pare intenzionato ad aprire la strada della collaborazione anche ai partiti di Marjan Šarec e Alenka Bratušek. Le due formazioni d’ispirazione liberale, rimaste fuori dal parlamento, potrebbero fornire a Movimento Libertà tutto una serie di figure più che necessarie per governare. Il calcolo però è rivolto soprattutto alle prossime amministrative ed a quelle presidenziali, dove la parte liberale del paese, di cui Golob ora ha assunto la guida, senza una intesa ed una capillare organizzazione anche a livello locale, rischia l’ennesima brutta figura, come accaduto nelle precedenti tornate elettorali. Il compito di Golob non è quindi solo quello di andare a governare, ma anche quello di ricostruire un’area politica, in cui si riconosce circa un terzo del paese e che dalla dissoluzione della Democrazia Liberale, è senza una rappresentanza politica credibile.
Stefano Lusa