Aleš Bržan e Boris Popovič se la giocheranno con il voto per posta. Secondo i pasticcioni della commissione elettorale capodistriana tra i due non ci sarebbero che 12 voti di differenza a favore Bržan. E’ stato questo il finale a sorpresa di quella che invece sembrava una cavalcata trionfale per lo sfidante. Quest’ultimo continua a risultare il vincitore indiscusso secondo il sito istituzionale delle elezioni amministrative. Stando ai dati diffusi, infatti le schede scrutinate sarebbero il 99,99% del totale e Bržan si sarebbe imposto con il 52,21% dei consensi. A quanto pare nel computo non ci sono i dati del voto anticipato, dove Popovič avrebbe fatto incetta di consensi. Bisognerà, probabilmente, attendere che i tecnici si sveglino per aggiornare il risultato. Sta di fatto che la commissione elettorale di Capodistria, ha lavorato male e comunicato peggio, non facendo un gran servizio né ai due candidati e nemmeno alla credibilità del processo elettorale.
Subito su internet non sono mancate speculazioni su presunti brogli. A decidere saranno comunque i 50 voti che sono ancora nelle buste. 44 sarebbero già arrivati adesso sarebbero custoridi nei forzieri della commissione elttorale, mentre altri 6 dovrebbero giungere entro le 12 di oggi, quando si procederà al conteggio. Solo allora (forse) sapremo chi andrà ad occupare la poltrona di primo cittadino di Capodistria per i prossimi quattro anni. Si tratta del peggior epilogo possibile, che ricorda quanto successo a Isola nel 2006, quando pochi voti decretarono la vittoria di Klokočovnik su Breda Pečan e all'epoca non mancarono lunghe polemiche proprio sul voto per posta, che potrebbero ripetersi anche questa volta, soprattutto se il risultato dovesse essere ribaltato.
A Isola vittoria netta di Danilo Markočič, che si è imposto senza problemi su Evgenij Komljanec. Sarà l’unico sindaco del Partito dei Pensionati di tutto il paese. Una campagna elettorale senza passione quella isolana, fatta da due persone che probabilmente sapranno collaborare anche in consiglio comunale e che non è riuscita a coinvolgere più di tanto la cittadinanza.
Tutt’altro discorso a Pirano dove Đenio Zadković del Movimento per Pirano ha vinto sulle ali di un entusiasmo che non si vedeva da tanto nella politica locale. Se sei mesi fa qualcuno avesse detto che il simpatico fotografo di Santa Lucia sarebbe diventato sindaco probabilmente sarebbe starto preso per pazzo. A lanciarlo sulla scena la protesta nata su Facebook per la chiusura di un noto locale e le strade vuote di Portorose durante la stagione turistica. Attorno lui un variegato gruppo di personaggi, più o meno noti, accomunati dalla voglia di far cambiar marcia al comune. E’ stato l’unico che in questa campagna elettorale, nella nostra regione, ha avuto attorno a se persone entusiaste disposte a perdere il loro tempo per portarlo sulla poltrona di sindaco.
Esce di scena da signore Tomaž Gantar. Per lui la politica locale è oramai un capitolo chiuso. Gantar divenne sindaco nel 2006, dopo aver rotto l’egemonia socialdemocratica che da decenni reggeva il comune. Fu un buon primo cittadino, che però non sapeva comunicare. Nel 2010 si trovò a dover fronteggiare il socialdemocratico Peter Bossman, che divenne il primo sindaco di colore di tutto l’est Europa. Quell’evento venne raccontato persino dalla CNN. Ora Gantar ha dovuto scontrarsi un altro un altro avversario con un’alta valenza simbolica. Fermare l’impeto di chi voleva una nuova politica con la razionalità, i risultati raggiunti ed i programmi, probabilmente, non era possibile.