Nei testa a testa nelle 50 comunità di è pervenuto il risultato è finita 35 a 15. Vittorie schiaccianti di Tremul ad Abbazia, Albona, Grisignana, Kutina, Laurana, Levade, Lipik, Montona, Ploštine, Spalato, Sterna, Visinada, Zagabria, Monpaderno e Zara. In queste ultime due località Žiža non è riuscito a racimolare nemmeno un voto. A dare altri quattro anni alla presidenza dell’Unione a Tremul sono state soprattutto le piccole comunità, che gli hanno portato in dote una miriade di preferenza. Il deputato può consolarsi con l’ennesima vittoria in Slovenia dove tutto è finito praticamente come alle scorse parlamentari, con Žiža al 63% e Tremul al 37%. Nettissime vittorie di Žiža a Isola, Pirano e Crevatini.
Il confronto elettorale tra i due ha messo in luce visioni antitetiche dell’Unione. Alla fine, però il numero dei votanti è stato praticamente lo stesso di quattro anni fa. Ora i vertici dell’Unione italiana e la nuova assemblea riprenderanno il lavoro da dove lo avevano lasciato alla fine dello scorso mandato, anche se sulla testa di tutti pende la spada di Damocle dei risultati del censimento in Croazia, che saranno la vera e propria cartina al tornasole per capire se si è lavorato bene e se i soldi stanziati da Zagabria, Roma e Lubiana per salvaguardare la minoranza sono serviti.
In ogni modo, dopo due nettissime vittorie di Žiža nella corsa al seggio specifico, Tremul si è preso una parziale rivincita. Il prossimo appuntamento elettorale è fissato solo tra pochi mesi, quando in Slovenia ci saranno le elezioni amministrative. Molti a livello locale lo hanno interpretato come una prova generale di quello che sarà lo scontro per il controllo delle Comunità autogestite e per i posti riservati agli italiani nei consigli comunali.
Stefano Lusa