Dopo due anni di muro contro muro tra destra e sinistra la campagna elettorale non sembra altro che un rito necessario che ci porterà al voto del 24 aprile. I sondaggi ci dicono che a giocarsi la vittoria saranno Janez Janša e Robert Golob. Da una parte i Democratici e la loro idea di un nuovo modello di Slovenia, dall’altra il Movimento Libertà, nato alla vigilia delle elezioni con l’intento di non lasciare a Janša le redini del paese. Uno scenario simile a quello che si è già visto nelle precedenti tornate elettorali. Più che il vincitore relativo, però, ora si guarda con apprensione ai partiti che potrebbero superare o non superare la soglia di sbarramento. Qui i sondaggi sono meno affidabili, l’esito pare più incerto e la battaglia sarà all’ultimo voto. Saranno loro a decidere se in Slovenia ci sarà un governo di centrodestra o di centrosinistra.
Intanto la campagna elettorale è partita anche all’interno della Comunità nazionale. Maurizio Tremul, con i suoi alleati, ha subito fatto capire che è intenzionato a dar battaglia. Felice Žiža per ora non sembra per nulla disposto a farsi trascinare nella polemica e probabilmente punterà ancora una volta sul rapporto diretto con i suoi sostenitori ed i suoi elettori.
I due ieri hanno fatto entrambi tappa a Palazzo Manzioli di Isola dove era in programma il concerto di Al Picone, cantautore e interprete di origini isolane, che si è esibito in una carrellata di successi italiani. A fare loro compagnia, per una trentina di minuti, anche Luka Mesec, leader della Sinistra, che nel pomeriggio era impegnato in una passeggiata lungo le vie della città assieme ad Alan Medveš, uno dei responsabili locali del partito, che correrà proprio a Isola. A portarlo lì può essere stato l’amore per la buona musica, l'attenzione di Medveš per le questioni della minoranza ed il proposito di racimolare qualche voto tra i suoi connazionali o l'interesse sempre più grande che la politica slovena sta dimostrando per l’esito del voto per il seggio specifico.
Stefano Lusa