Non ci sono dubbi sulla ricandidatura di Felice Žiža alle prossime elezioni parlamentari. Il deputato della minoranza è convinto di aver fatto bene il suo lavoro e di aver portato a casa una serie di risultati grazie alla sua collaborazione con il governo Šarec e soprattutto con quello di Janša. Alcuni si sarebbero già visti, altri si starebbero per concretizzare nei prossimi mesi. Un approccio, precisa, non ideologico e di collaborazione con chi sta al governo. Una minoranza, quella che si immagina lui, non legata a partiti, ma libera di muoversi per far valere i suoi interessi. Žiža è convinto di poter contare sull’appoggio di una serie di rappresentanti istituzionali, con cui ha lavorato in questo mandato. Sicuramente a suo fianco ci sarà Alberto Scheriani. I due in questi anni sono andati a braccetto ed ora Scheriani punta a continuare a tenere le redini della Comunità autogestita costiera e a mantenere un ruolo nel consiglio comunale di Capodistria, magari riprendendosi il posto di vicesindaco. La maggiore preoccupazione dei due, al momento, è che la minoranza possa nuovamente venir stretta nell’abbraccio dei partiti. Una condizione questa già sperimentata al tempo del regime.
I suoi avversari, intanto, si stanno già organizzando. Il centro dell’opposizione sembra radunato intorno agli organizzatori del dibattito di Bertocchi sull’unitarietà della minoranza. L’idea sarebbe quella di presentargli contro un solo controcandidato, in modo da catalizzare i voti degli scontenti. A scendere in campo potrebbe essere Luka Juri, uno dei promotori della serata ed ex parlamentare dei Socialdemocratici. Per Juri i “2 o 3 posti di lavoro” ottenuti da Žiža non sarebbero poi un gran risultato, ma ad essere messa in discussione è soprattutto la sua collaborazione con Janša. In sintesi, a lavorargli contro sarebbero una serie di trenta-quarantenni, insoddisfatte di come stanno andando le cose all’interno della minoranza. Proprio per questo l’assalto non sarebbe limitato solo al seggio parlamentare, ma anche ai consigli delle comunità autogestite e ai seggi specifici nei consiglio comunale. Tra le possibili candidature anche quella di Alan Medveš, uno degli esponenti di primo piano della Sinistra capodistriana, anche se lui stesso preferirebbe vedere correre per quel posto qualcuno meno connotato politicamente, magari da cercare tra i consiglieri comunali o in altri ambienti della minoranza. Tra i possibili nomi su cui far convergere gli oppositori di Žiža, anche quello di Maurizio Tremul. Il presidente di Unione Italiana, sconfitto alle precedenti politiche, oggi dice che all’interno della minoranza si è raggiunto un grado di conflittualità che non si era mai visto prima e proprio per questo non sa nemmeno se si presenterà nuovamente alle elezioni per rinnovo dei vertici di Unione Italiana. Il suo auspicio comunque è quello di evitare che si vada alle urne per l’Unione a luglio. L’intenzione sarebbe quella di tentare di anticipare il voto a maggio o di posticiparlo a settembre. Non mancano speculazioni sulla possibile discesa in campo di Žiža o Scheriani. I due, però, smentiscono categoricamente di volersi candidare per cariche dirigenziali all’interno dell’Unione. Intanto un ruolo potrebbe giocarlo Pirano, che non sembrerebbe aspirare a seggi parlamentari o ad incarichi dirigenziali nell’Unione, ma oramai da tre mandati vorrebbe prendersi la presidenza della Comunità autogestita costiera. La partita è appena iniziata…
Stefano Lusa