E' ormai ufficiale è che il nuovo esecutivo sarà più snello e conterà solo 15 ministeri, 6 in meno di quello uscente.
Non è dato a sapere quali saranno i settori inglobati in dicastesteri più corposi, il turismo ad esempio potrebbe entrare a far parte del ministero all'economia o dello sviluppo.
Plenković avrà le idee più chiare tra qualche giorno, mentre sembra essere più che deciso sulla riconferma di alcuni suoi fedelissimi. Come riportato dal quotidiano Jutarnji list un posto sicuro lo avranno Davor Božinović Vili Beroš, Zdravko Marić e Oleg Butković rispettivamente agli interni, alla sanità, alle finanze e ai trasporti. Si parla poi della riaffermazione di Gordan Glić Radman agli esteri, di Ivan Malenica all' amministrazione pubblica, di Josip Alardović al lavoro, pensioni e tutela sociale che dovrebbero venir inglobati in un unico ministero nonché di Tomo Medved che con la cancellazione del ministero per i combattenti della guerra patriottica potrebbe passare a quello della difesa.
Qualche mal di testa sull'eventuale ricomposizione, come pure sui nomi che guideranno l'agricoltura, l'istruzione, scienza e cultura, ma anche lo sviluppo regionale e fondi europei.
Ieri intanto ci sono stati i colloqui tra il premier e i deputati delle minoranze ai quali- sembra- sarà garantito un vice-presidente incaricato per le attività sociali e i diritti umani mentre si sussurra che il deputato della comunità italiana potrebbe venir riconfermato alla vice presidenza del Parlamento.
Lionella Pausin Acquavita