Isola cinema apre l’edizione 2018 con “Le guardiane” del francese Xavier Beauvois, che racconta la condizione femminile da un aspetto inusuale, soffermandosi sulle donne di una comunità della periferia francese durante il primo conflitto mondiale, impegnate a mantenere la normalità della vita in assenza dei loro uomini. Pellicola impostata sul dialogo com’è nello stile dei registi francesi, in cui la guerra è sempre presente senza che sia necessario farne vedere la brutalità. Un film che riesce a far riflettere sulla perdita della ragione degli uomini. Questa sera è la volta del film “Djon Africa”, una produzione portoghese-brasiliana degli autori Joao Miller Guerra e Filipa Reis. Domani passa “Città giardino” di Marco Piccarreda, in cui la sosta di alcuni minori in un Centro di Accoglienza nell’entroterra siciliano si trasforma in un’odissea dell’immobilità dai contorni allucinati. In seconda serata all’“open air” di Piazza Manzioli il film “California dreams” del regista indipendente americano Mike Ott. Da segnalare nei prossimi giorni il titolo “Bikini Moon” del regista macedone Mičo Mančevski girato negli Stati Uniti. Un esempio di cinema-verità che indaga il rapporto tra finzione e realtà. La novità di quest’anno è la sezione denominata Europa 2.0., nella quale è inserita anche la pellicola “Il valzer di Waldheim” della regista austriaca Ruth Beckermann, in programma sabato al cinema Odeon, sulla scoperta del passato nazista dell’ex segretario dell’Onu e dell’ex presidente austriaco, Kurt Waldheim. Il programma Video sulla spiaggia propone i lavori di 46 giovani registi e autori provenienti da 15 Paesi. Il festival Isola cinema prosegue fino a domenica 10 giugno.