Ostana, in provincia di Cuneo, è un paesino di montagna di soli 40 abitanti dove si parla l'occitano, la lingua dei trovatori, e idioma tutelato in Italia da una legge dello Stato, la numero 482 del 1999 sulle minoranze linguistiche storiche (la stessa che nel Friuli Venezia Giulia tutela sloveno e friulano). Da anni questo piccolo borgo piemontese è diventato un po' il crocevia delle lingue del mondo, con il "Premio Ostana: scritture in lingua madre", una manifestazione organizzata dall'associazione Chambra d'oc, che si occupa di valorizzare la lingua occitana. Nelle le sue tredici edizioni (l'ultima delle quali, in modalità online come già nel 2020, appena conclusa) il Premio ha dato voce a decine e decine di lingue - molte delle quali lingue minori o a rischio di estinzione - da tutti i continenti, consolidando una rete internazionale di autori, appassionati e sostenitori della diversità linguistica che ne fanno un appuntamento di riferimento. Quest'anno il festival ha reso omaggio - tra le altre - a ladino, catalano, arbëresche (ossia la lingua della minoranza albanese del Sud Italia), sardo, ma anche uralico, sami, e alle lingue indigene d'America. Al centro dell'evento, come sempre, c'è stato il tema dei diritti linguistici. Dice Ines Cavalcanti, curatrice del Premio: "Bisogna far diventare un pensiero collettivo l'importanza della biodiversità linguistica e la salvaguardia delle lingue come patrimonio immateriale mondiale. E lo so che sembra ambizioso che un piccolo paese come Ostana possa rendere questo argomento davvero patrimonio comune, attraverso un gruppo di lavoro e la costruzione di una rete che vogliamo attuare e in parte già abbiamo attuato, però ci proviamo".
Ostana 2021 ha proposto anche alcuni incontri dedicati a Dante, nei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Il nome della lingua occitana si deve proprio a lui, che nel De vulgari eloquentia classificò le parlate romanze partendo dalla particella affermativa e individuando tre idiomi: lingua del sì, italiano, lingua d'oil, francese, e lingua d'oc, occitano.