Il 18 settembre 1938 una folla esaltata dal discorso del Duce accolse con un boato l'annuncio delle leggi razziali. 80 anni dopo ed in un momento in cui i populismi stanno nuovamente facendo breccia in Europa, ricordare eventi come quello accaduto in passato a Trieste diventa ancora più importante, perché l'ignoranza rischia di portare a pericolose derive. Su questo punto si sono trovati d'accordo i relatori di una delle manifestazioni in programma, quella a cui hanno preso parte anche i rappresentanti istituzionali. Ed in questo senso, dopo le divisioni degli scorsi giorni a causa dell'ormai nota faccenda della mostra organizzata dai ragazzi del liceo classico Petrarca sulle leggi razziali, non supportata dal comune, l'assessore alla cultura Giorgio Rossi ha voluto dare un segnale di apertura, queste le sue parole: "questa vicenda è stata strumentalizzata, ci sono state delle errate interpretazioni su quello che l'amministrazione desiderava o comunque quello che voleva ottenere, in quello che era un rapporto di condivisione di questa mostra. Molte sono le disponibilità che può offrire il Comune come istituzione per riprendere in mano questa mostra, io come location posso anche suggerire la Risiera".
Anche il rabbino Alexander Meloni ha voluto sottolineare come in una giornata così importante sia sbagliato dare spazio alle strumentalizzazioni politiche: "il problema è che la divisione nasce dal fatto che si è politicizzata una cosa che non doveva entrare in politica. Non ci si può dividere su un fatto storico come quello del 18 settembre, l'antisemitismo ed il fascismo".
Oltre a questo ricordo, il comitato Danilo Dolci ha programmato una deposizione di fiori nei pressi della targa posta in piazza Unità a monito di quanto accadde 80 anni fa, mentre l'Associazione Nazionale Partigiani Italiani ha simbolicamente deposto dei fiori all'interno della Risiera di San Sabba.