In zona gialla entro fine mese, forse prima: quella che fino a un paio di settimane fa era una possibilità remota ora sembra quasi un’inevitabile conseguenza dei numeri della pandemia. Il Friuli Venezia Giulia rischia molto concretamente la zona gialla, vale a dire un inasprimento delle misure anti covid, alla luce dei dati in costante e rapido peggioramento.
Al momento l’unico parametro che tiene ancora la regione nella zona bianca sono i ricoveri, al di sotto del 15 per cento dei posti disponibili, soglia che farebbe scattare il passaggio di fascia, ma gli altri numeri sono già da zona gialla, se non peggio.
L'incidenza settimanale dei contagi è ben al di sopra dei 50 ogni 100 mila abitanti, e supera anche i 200, quota che porterebbe alla zona arancione, mentre l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva è superiore al 10 per cento, e nulla lascia pensare a un miglioramento della progressione a breve.
“Il rischio – ha detto il presidente della regione Massimiliano Fedriga – è di andare in zona gialla entro fine novembre, probabilmente anche prima”. Fra le cause dell’impennata dei contagi lo stesso Fedriga ha indicato la prossimità con Slovenia e Croazia, dove l’epidemia ha numeri preoccupanti, ma anche le manifestazioni no Green Pass, che si sono susseguite a Trieste, dove l'incidenza è salita a 507 casi ogni centomila abitanti: “Il più grande cluster – ha detto Fedriga - della storia della pandemia in Friuli Venezia Giulia”.
Il primo effetto su tutti i cittadini sarebbe il ritorno dell’obbligo di portare la mascherina anche all’aperto, ma ciò che preoccupa di più le categorie e le amministrazioni locali sono le restrizioni sulle attività economiche che, proprio in queste settimane, stavano riprendendo a lavorare a pieno regime e con fiducia.
Ci sarebbero delle limitazioni alla capienza di bar e ristoranti al chiuso, con non più di quattro persone per ogni tavolo. Ci sarebbero limiti anche per le capienze per eventi e spettacoli, ridotte al 50 per cento, e del 25 per le manifestazioni sportive. Nessuna limitazione o coprifuoco per gli spostamenti e anche per tutte le attività commerciali, che potranno continuare come prima; anche la scuola resta in presenza al cento per cento, salvo provvedimenti specifici di quarantena.

Alessandro Martegani