Foto: Martegani
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Una richiesta di confronto presentata a febbraio, una commissione finalmente fissata e poi annullata all’ultimo, la totale assenza di contraddittorio su un’opera tanto costosa quanto contestata come l’Ovovia.
Sono gli elementi che hanno spinto i consiglieri dell’opposizione in Consiglio regionale a denunciare una precisa strategia del centro destra, sia in Regione, sia in Comune, che punta a evitare il confronto.
La commissione, chiesta lo scorso febbraio e fissata a maggio (nonostante il regolamento preveda che l’audizione debba essere tenuta entro 13 giorni lavorativi), per avere chiarimenti sulla procedura e in particolare sulla VINCA, (la Valutazione di Incidenza Ambientale in corso presso la Regione) è stata cancellata all’ultimo minuto, per impegni istituzionali dell'assessore, senza individuare una nuova data.
“La Giunta Fedriga – ha detto Giulia Massolino del Patto per l’Autonomia - evidentemente non ha voglia di parlare di Ovovia sotto elezioni, perché sa che molte elettrici e molti elettori della loro parte politica sono fortemente contrari all’opera. Anche nel corso della campagna per le elezioni regionali, - ha aggiunto - l’attuale maggioranza ha evitato in tutti i modi di esprimersi in merito all’opera”.

Foto: Martegani
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Siamo ormai in un clima in cui s’impedisce la discussione – ha detto Furio Honsell di Open Sinistra FVG -, e la tendenza a impedire di discutere dell’Ovovia, apertamente in contraddittorio in Consiglio Regionale è un chiaro segnale della fragilità delle tesi a sostegno dell'opera, che evidentemente non è un progetto sostenibile, soprattutto sotto il profilo del buon senso. Realizzare opere perché ci sono le risorse – ha ricordato - è una motivazione inaccettabile per chi ritiene la sostenibilità una priorità planetaria”.
“Questa maggioranza nega il confronto a tutti i livelli – ha concluso Francesco Russo, consigliere del Pd e vicepresidente del Consiglio regionale -. Anche in campagna elettorale Fedriga ha sistematicamente evitato l’argomento: è un tentativo di nascondere sotto il tappeto la polvere di un progetto che è già fallito, spostando sempre più in là il momento della verità”.
Massolino ha anche sottolineato come “ritardare o cancellare le audizioni sia un modus operandi ormai tristemente rodato dall’Amministrazione regionale nell’affrontare argomenti non graditi politicamente, come già successo – ha concluso - con i consultori o la Cimpello-Gemona: un modo di fare che lede gravemente i diritti della cittadinanza, oltre che quelli delle e dei componenti delle Commissioni consiliari, svuotati di qualunque funzione e significato”.

Alessandro Martegani