Foto: OGS
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Galleggiano nelle acque del Golfo per rivelare dettagli sulle correnti marine. È il destino dei “drifter”, piccole boe con tracciatori satellitari, che vengono rilasciate in mare per fornire dati utili allo studio delle correnti marine e ottimizzare gli interventi di tutela e salvaguardia ambientale.

Foto:OGS
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Otto drifter sono stati rilasciati nel Golfo di Trieste dall’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa FVG) e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste. Grazie ai sensori, i drifter hanno rilevato parametri come la temperatura del mare, mentre il movimento è stato sorvegliato per 48 ore tramite il sistema satellitare. I ricercatori analizzeranno poi le traiettorie, confrontandole con le previsioni dei modelli numerici e con i dati sulle correnti superficiali per validare le osservazioni radar.
Si tratta di dati utili sia per capire come funziona l’ambiente marino del Golfo, sia per sapere come intervenire in casi di emergenza, come sversamenti accidentali di idrocarburi o altre sostanze pericolose.
La regione ha sottolineato come l'impiego di tecnologie avanzate consentirà di acquisire dati sempre più precisi sulle correnti superficiali, migliorando l'accuratezza dei modelli previsionali e ottimizzando le strategie di intervento in caso di emergenza.
Secondo l’assessore regionale all’ambiente Fabio Scoccimarro, questa attività si colloca all'interno di un quadro più ampio di impegno della Regione nella promozione della ricerca e dell'innovazione al servizio dell'ambiente. La collaborazione tra Arpa Fvg e Ogs – ha detto - rappresenta un esempio concreto di come l'unione delle competenze possa portare a risultati di eccellenza, con benefici non solo per il territorio regionale, ma anche per la comunità scientifica e le future generazioni.
Alessandro Martegani