Dopo un avvio incerto, alla fine l’operazione di salvataggio di Credit Suisse, con l’intervento di Ubs che rileverà la banca avversaria all’interno del sistema bancario elvetico, sembra aver convinto le borse europee che hanno chiuso in positivo.
La giornata non era iniziata nel migliore dei modi, con i mercati asiatici spaventati dalla decisione di azzerare obbligazioni per 16 miliardi di franchi e da possibili ripercussioni su altri istituti di credito, ma nelle ore successive, dopo l’avvio incerto, le borse europee hanno girato in positivo, e anche le azioni Ubs, che in mattinata perdevano fino al 16 per cento per i timori legati ai rischi della fusione, hanno azzerato i ribassi; anche Wall Street è partita in positivo.
In generale i titoli bancari europei hanno ridotto le perdite anche alla luce della posizione comune di Banca Centrale Europea, Single Resolution Board e Autorità Bancaria Europea, che hanno dichiarato in una nota congiunta di “accogliere con favore le azioni intraprese dalle autorità svizzere”, dicendosi però convinti che bisognasse far pesare l’operazione sul capitale degli azionisti prima di cancellare le obbligazioni subordinate. Gli strumenti di capitale primario, hanno aggiunto, "sono i primi ad assorbire le perdite e solo dopo il loro completo uso si richiede la svalutazione" dei bond At1”. Un riferimento alla decisione, avallata dalla Banca centrale svizzera, d’imporre perdite ai titolari di obbligazioni Credit Suisse subordinate, ma di non toccare i pacchetti azionari.
La vicenda, anche se le banche non fanno parte del sistema bancario dell’Unione Europea, è tenuta sotto controllo dalla BCE: la stessa presidente Christine Lagarde ha detto che l’istituto di Francoforte sta “monitorando da vicino gli sviluppi del mercato e ed è pronto a rispondere se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area dell'euro”. Lagarde anche ribadito come il settore bancario dell'area dell'euro sia “resiliente, con solide posizioni patrimoniali e di liquidità”.
La crisi di Credit Suisse, ma anche gli effetti del fallimento dell'americana Silicon Valley Bank, saranno sul tavolo anche nel corso del Consiglio europeo che si terrà giovedì e venerdì prossimo a Bruxelles.
In Svizzera intanto non mancano le reazioni all’operazione di acquisizione di Credit Suisse: la Fondazione Ethos, che rappresenta i fondi pensione svizzeri, ha criticato la decisione di non far votare i soci di Ubs e Credit Suisse sulla fusione e sottolineato i rischi di una posizione dominante di Ubs nel mercato elvetico.
Alessandro Martegani
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