Il processo per la morte dell'afroamericano George Floyd a Minneapolis si e' concluso con un verdetto di condanna per l'ex agente di Polizia Derek Chauvin, ritenuto dalla giuria colpevole per tutti e 3 i capi di imputazione, omicidio colposo, omicidio di secondo grado preterintenzionale e omicidio di terzo grado. L'ex agente ha lasciato l'aula del tribunale in manette e rimane sotto la custodia delle autorita'. La giuria, dopo dieci ore di camera di consiglio, ha condannato l'ex agente ritenendolo colpevole. La lettura del verdetto da parte del giudice e' stata accolta da un'ovazione e dalle scene di esultanza da parte delle centinaia di persone radunatesi davanti alla sede del Tribunale di Minneapolis in attesa della decisione. Sembrano quindi scongiurati i pesanti rischi di disordini, non solo a Minneapolis ma anche in numerose altre citta' statunitensi. Impietrito in aula Chauvin, che ha ascoltato il verdetto accanto al suo avvocato e che ora rischia fino a 40 anni di carcere, anche se, con le attenuanti e per l'assenza di precedenti, la pena potrebbe essere piu' leggera. Per sapere la sua entita' sara' necessario probabilmente attendere diverse settimane, forse otto. Nel frattempo l'ex agente e' andato in cella dopo essere rimasto finora a piede libero su pagamenti di cauzione. Chauvin ha lasciato l'aula del Tribunale in manette. Il verdetto rappresenta una pietra miliare nella lunga storia di battaglie contro la violenza della Polizia statunitense, in particolare nei confronti delle comunita' afroamericana e ispanica, ed e' destinata a creare un precedente storico anche in vista di altri processi.
Franco de Stefani