Una forte scossa di terremoto magnitudo 7 ha colpito il Marocco, in particolare la regione di Marrakech, provocando 1.037 morti accertati e 1.200 feriti. Bilancio destinato ad aggravarsi di ora in ora vista la gravità dei danni. Le immagini diffuse online mostrano rovine, macchine danneggiate, moschee che tremano e fiumi di persone in preda al panico. La città maggiormente colpita, con quasi un milione di abitanti e patrimonio dell’Umanità, ha registrato blackout, crolli di case e soprattutto ha alimentato una grande paura nella medina, dove alcune parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Le squadre di soccorso hanno difficoltà a raggiungere le zone più colpite dal sisma perché le strade sono danneggiate e bloccate dalle macerie, inoltre, sono devastati anche dei villaggi in zone montuose difficili da raggiungere.
Immediate sono state le reazioni internazionali, a partire dall’India dove si sta svolgendo il G20: il premier indiano ha assicurato piena assistenza per il Marocco. È arrivato un messaggio di cordoglio anche da parte di Palazzo Chigi, a nome della premier Giorgia Meloni che si trova a Nuova Delhi per il vertice. Sempre dall’Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che “al momento non ci sono notizie di feriti né vittime tra i connazionali italiani, nonostante siano circa 200 quelli presenti nella zona colpita dal terremoto”. Ulteriori condoglianze sono arrivate direttamente dal presidente russo Putin, dal leader ucraino Zelensky e dall’omologo francese Macron, il quale ha anche dichiarato che la Francia “è pronta ad aiutare con i primi soccorsi”. L’assistenza offerta al Marocco è tanta, ma altrettanti sono i danni del terremoto che, secondo il Centro nazionale per la ricerca scientifica e tecnica di Rabat, è stato il più grave che abbia mai colpito il Paese.
B.Ž.