
I membri della Lega Araba, durante un incontro al Cairo, hanno riaffermato il diritto dei palestinesi di vivere sulla loro terra e l'importanza di uno Stato palestinese per la pace in Medio Oriente. È stato approvato il piano egiziano per la ricostruzione di Gaza, sostenuto anche da Unione Europea e Nazioni Unite. Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha sottolineato che la pace non può essere ottenuta con la forza e che la creazione di uno stato palestinese è essenziale per una pace autentica. Ha annunciato che il piano egiziano per la ricostruzione di Gaza è stato approvato e ha sollecitato il supporto della comunità internazionale per realizzarlo senza trasferire la popolazione che abita nella striscia. Gli Stati arabi stanno preparando una strategia post-bellica per Gaza, in risposta alla proposta del presidente americano Donald Trump. Al-Sisi ha confermato che il piano egiziano garantirà che i palestinesi rimangano sulla loro terra e che Gaza sarà gestita da un'amministrazione tecnica palestinese speciale. Il piano è stato sostenuto anche dalla Giordania e dal Bahrain, che si oppongono al trasferimento forzato di circa due milioni di palestinesi in altri paesi arabi.
L'iniziativa per la ricostruzione di Gaza ha ricevuto il sostegno anche dell'ONU e dell'UE, che hanno sottolineato la necessità di una soluzione politica chiara per garantire la stabilità duratura nella regione. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che Gaza deve rimanere parte di uno stato palestinese indipendente e ha chiesto la ripresa immediata dei negoziati tra Israele e Hamas, mentre il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ha ribadito l'impegno dell'UE per la pace e la ricostruzione di Gaza, rifiutando modifiche demografiche o territoriali nella regione. Hamas ha sollecitato la Lega Araba a prevenire il trasferimento forzato degli abitanti di Gaza.
La ricostruzione della Striscia di Gaza, devastata dal conflitto, richiederà un investimento di 53 miliardi di dollari e diversi anni di lavori. La prima fase del piano prevede la rimozione delle macerie e la creazione di aree temporanee, con un investimento di 3 miliardi di dollari. La fase finale comprende la bonifica dei detriti e la ricostruzione di 60.000 abitazioni danneggiate, con un ulteriore investimento di 30 miliardi di dollari. Al-Sisi ha proposto una conferenza internazionale in Egitto per raccogliere fondi per la ricostruzione di Gaza, mentre i leader arabi hanno sottolineato la necessità di unificare la Palestina sotto l'Olp, escludendo Hamas.
Israele che, da domenica scorsa blocca il passaggio di convogli di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese, ha respinto la dichiarazione del summit, criticando l'assenza di una condanna a Hamas e lodando il piano Trump per la deportazione dei cittadini di Gaza.
Corrado Cimador