È iniziato il complesso processo delle elezioni in India, le quali rappresentano un grande esercizio di democrazia e logistica, che richiede oltre un mese per essere completato. Le votazioni sono divise in sette giornate elettorali: la prima è oggi, 19 aprile, poi sarà il 26 aprile, il 7, 13, 20 e 25 maggio ed infine il 1° giugno. In questa fase sono coinvolti 102 collegi di 21 tra Stati e territori dell’Unione. Gli elettori si sono messi in fila ore prima che aprissero le urne, con un’affluenza media del 24,5% alle 11 locali. Il primo ministro nazionalista Narendra Modi spera di riuscire a vincere un terzo mandato consecutivo, ma l’opposizione ha avvertito che gli indiani rischiano di perdere molte libertà se il suo partito resterà al potere. Sotto Modi l’India è diventata una grande economia, arrivando vicina allo status di superpotenza. Allo stesso tempo è sempre più polarizzata in termini religiosi, si è trasformata da una repubblica laica a una nazione induista, generando forti spaccature e tensioni con i cittadini musulmani, che rappresentano il 15% della popolazione. Sono 1,4 miliardi gli abitanti dell’India, i quali la rendono il Paese più popoloso del mondo, ma sono 968 milioni quelli che voteranno alle elezioni di quest’anno, aventi diritto ai quali si aggiungono i 13,4 milioni di cittadini indiani residenti all’estero. L’elezione di quest’anno è considerata una delle più importanti nella storia dell’India, perché metterà alla prova il dominio politico di Modi. Nel caso vincesse sarà il secondo leader indiano a mantenere il potere per un terzo mandato. Il voto durerà fino al 1° giugno, con oltre un milione di seggi elettorali in tutto il Paese, mentre i risultati saranno resi noti il 4 giugno, giorno dello scrutinio.
B.Ž.