La Corte di Giustizia Internazionale dell'Aia ha stabilito che Israele, "in conformità con i propri obblighi relativi alla Convenzione per la Prevenzione del crimine di Genocidio, e in vista delle condizioni di vita sempre peggiori dei palestinesi a Gaza dovrà adottare tutte le misure necessarie ed efficaci per assicurare, senza ulteriori ritardi e in piena cooperazione con le Nazioni Unite, l'accesso senza restrizioni" degli aiuti umanitari. Dovrà inoltre aumentare "la capacità e il numero dei valichi" di confine e mantenerli "aperti per tutto il tempo necessario". Lo si legge in una nota.
Intanto il porto temporaneo dell'esercito americano sulla costa di Gaza, attraverso il quale verranno forniti ulteriori aiuti agli abitanti dell'enclave palestinese assediata, potrebbe essere operativo in aprile. Lo ha dichiarato giovedì il presidente cipriota, citando quando affermato da una delegazione degli Stati Uniti. Secondo le prime previsioni, il porto temporaneo avrebbe dovuto essere completato entro il 1° maggio.
Il capo della Casa Bianca, Joe Biden, ha al contempo affermato che "per la prima volta, Sauditi, ma anche Egitto, Giordania e Qatar sono pronti a riconoscere pienamente Israele". Secondo il capo dello Stato Usa però "deve esserci un piano post-Gaza e una soluzione a due Stati. Non possiamo dimenticare che è in gioco l'esistenza stessa d'Israele", ha detto ancora Biden. "Gli israeliani sono stati massacrati. La rabbia è comprensibile", ha aggiunto, "ma va fermata la morte di civili innocenti".
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