Il Ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che Mosca non vuole la guerra con l'Ucraina e ha indicato come positive le risposte giunte dagli Stati Uniti alle richieste avanzate la settimana scorsa. Lavrov ha precisato che le risposte di Washington sono state migliori di quelle ricevute dalla NATO, annunciando che si attende di incontrare nuovamente il Segretario di Stato americano Blinken entro le prossime 2 settimane. Lavrov ha aggiunto che il Presidente Putin decidera' come rispondere alle proposte, indicando che gli Stati Uniti stanno usando quello che ha definito il regime del Presidente ucraino Zelensky per aumentare le tensioni con Mosca, considerando che forse la Russia dovrebbe valutare alcune misure precauzionali per proteggere i propri diplomatici in Ucraina. Lavrov ha sottolineato che Mosca ha ripetutamente negato di stare pianificando un'invasione del territorio ucraino, e si e' detto deluso per il rifiuto, scontato, di Washington e del Patto Atlantico di garantire un blocco all'espansione a est della NATO. Lavrov ha ribadito che la risposta non e' stata positiva sotto questo profilo, ma che su altre questioni secondarie e' possibile un dialogo molto serio, in riferimento alle proposte di trattare su una riduzione dei missili in Europa e sulla trasparenza delle esercitazioni militari. Il Presidente statunitense Biden ha minacciato, in caso di invasione russa, il blocco del gasdotto North Stream 2, che penalizzerebbe in particolare la Germania oltre che il resto d'Europa. Tra breve e' previsto un incontro on line tra le grandi imprese tedesche e Putin, uguale a quello, condannato dall'Unione Europea, che ha visto protagonisti alcuni dei maggiori gruppi industriali italiani. Da tempo Mosca esercita pressioni per l'attivazione del North Steam 2, il gasdotto costato undici miliardi di dollari che raddoppierebbe le importazioni di gas naturale dalla Russia, mentre gli Stati Uniti si oppongono alla sua messa in funzione. Biden ha assicurato che si sta lavorando a un piano attraverso la collaborazione con alcuni produttori, come il Qatar, per fare fronte alle esigenze europee nel caso le esportazioni russe venissero meno, e cio' rafforza i sospetti di Mosca che l'obiettivo di Washington sia di sottrarre alla Russia il mercato europeo.
Franco de Stefani