Foto: Reuters
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In diretta televisiva in un’atmosfera ad alta tensione, il movimento di Hamas ha proceduto alla formalizzazione del rilascio degli ostaggi israeliani Eli Sharabi, Ohad ben Ami e Or Levy, consegnandoli alle autorità del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Precedentemente, i tre cittadini erano stati esposti al pubblico durante una cerimonia organizzata da Hamas, sotto la vigilanza di miliziani armati. La BBC riporta che il trasferimento è stato ufficializzato mediante la sottoscrizione di un apposito documento da parte di un rappresentante della Croce Rossa e di un esponente del movimento. In conformità agli accordi di cessate il fuoco, i tre uomini sono poi stati trasferiti sotto scorta dell’IDF al di fuori della Striscia di Gaza e giunti in Israele. Contestualmente, lo Stato ebraico sta dando corso corso al rilascio di 183 detenuti palestinesi, in linea con quanto previsto dal quinto scambio di prigionieri successivo alla tregua. Le immagini hanno suscitato un profondo turbamento nelle famiglie delle vittime, rievocando inquietanti similitudini con le atrocità dell'Olocausto. Richiedendo l'istituzione di una commissione d'inchiesta statale, i familiari attraverso i propri rappresentanti hanno sottolineato la necessità di un'analisi approfondita delle cause che hanno portato al rapimento degli ostaggi, delle ragioni che hanno ritardato il loro rilascio e delle condizioni “disumane” in cui sono stati detenuti. Una serie di domande, ritenute fondamentali per individuare le carenze del sistema di difesa e adottare le misure per prevenire il ripetersi di simili eventi in futuro. Il Premier Benjamin Netanyahu ha espresso sgomento di fronte alle fotografie diffuse dai media definendole “scioccanti.” Nonostante la gioia per il loro rientro in patria, il governo ha sottolineato la gravità delle circostanze in cui sono stati tenuti prigionieri nei tunnel, impegnandosi a chiarire ogni aspetto della vicenda. Le autorità competenti sono state incaricate di fornire alle famiglie tutto il necessario supporto e di adottare ogni misura utile per garantire il rimpatrio di tutti i cittadini ancora nelle mani di Hamas.

Alessia Mitar